Francesco Guardi, figlio d’arte (suo padre era Domenico, 1678-716), nasce a Venezia nel 1712.

Alla morte del padre, la bottega viene ereditata dal fratello Gianantonio, con il quale ha la sua prima formazione, come assistente.

Francesco, oltre a Gianantonio, ha altri due fratelli tra cui Maria Cecilia, moglie di Giambattista Tiepolo, e Nicolò (1715-1786), pittore.



Intorno al 1735 si suppone che Francesco lavori come assistente nello studio di Michele Marieschi, pittore-architetto vedutista, e rimane in quella bottega fino alla morte di quest’ultimo.

Al 18 settembre 1750 risale il primo documento sicuro sull'attività pittorica di Francesco.

La pittura di Francesco Guardi è celebre per le sue vedute di Venezia, che nulla hanno da invidiare a quelle quelle del Canaletto.

La sua attività si concentra maggiormente solo dopo la morte del fratello Gianantonio.

Il 15 febbraio 1757 Francesco si sposa con Maria Mathea Pagani, con la quale ha cinque figli, tra cui Giacomo (1764-1835) destinato ad ereditare la bottega paterna.

Dal 1761 al 1763 il nome di Francesco Guardi compare nei registri dei pittori veneziani. Nell' aprile 1764, il nobile Pietro Gradenigo annota nel diario una famosa citazione relativa a Francesco definendolo: "buon scolaro del rinomato Canaletto".

Nel 1769, causa della morte prematura della moglie, Francesco deve prendersi cura dei piccoli figli, affidandoli probabilmente anche alla sorella Maria Cecilia.



Nell'autunno del 1778 compie un viaggio in Trentino per sbrigare questioni amministrative riguardanti le proprietà famigliari in Val di Sole. Grazie a questa occasione otterrà più tardi, nel 1782, l'incarico ufficiale di dipingere quattro tele in ricordo della visita a Venezia di Pio VI, da parte di Pietro Edwards, ispettore delle Belle Arti.

Nel 1784 viene eletto, quando ha già settant'anni, membro dell'Accademia veneziana di pittura.

Muore a Venezia nel 1793.

La sua attività è stata molto ricca, infatti a Francesco sono state attribuite circa 850 opere.