Biografia e vita di Ghirlandaio Ridolfo (Italia 1483-1561)
Il pittore rinascimentale fiorentino
Ridolfo Ghirlandaio (o Ghirlandaio, Bighordi, Bigordi, del Ghirlandaio, Ghirlandaio, Grillandai) nasce a Firenze il 14 Febbraio 1483.
Alla morte del padre, il grande
Domenico Ghirlandaio, Ridolfo a soli undici anni viene allevato dallo zio Davide Ghirlandaio, pittore di moderato talendo.
Il
Vasari afferma che Ridolfo Ghirlandaio si è formato sotto
Fra Bartolomeo, influenza che si riscontra nelle sue opere realizzate fra il 1504/1508.
Nello stesso periodo l'artista è anche molto amico di
Raffaello, tanto che nel 1508 Raffello invita il Ghirlandaio a raggiungerlo a Roma, ma l'artista rifiuta per restare a Firenze ed affermarsi così sempre di più come pittore di spicco per le pale d'altare, affreschi ma soprattutto ritratti, il più celebre quello di Cristoforo Colombo.
Realizza grandi tele sceniche da utilizzare in pubbliche occasioni, come ad esempio il matrimonio di de' Medici Giuliano e l'ingresso di Leone X a Firenze nel 1515.
I suoi lavori sono realizzati in gran parte ad olio e di ispirazione religiosa, come la "Natività", l'"Incoronazione della Vergine", la "Trinità" per il soffitto della cappella di San Bernardo a Firenze.
Un gran numero di pale d'altare sono state eseguite dal Ghirlandaio, con l'aiuto del suo allievo prediletto,
Michele Tosini
(chiamato appunto, Michele di Ridolfo).
Al 1514 risale il suo quadro più bello, quello dove Ghirlandaio Ridolfo esprime tutta la sua ampia abilità ed intensità di espressione, "La traslazione di San Zanobi".
Nel 1521 dipinge "la Pietà" a S. Agostino Colle di Val d'Elsa, opera a grandezza naturale, e verso il 1526, l'"Assunzione".
Inizialmente lavora in modo onesto e coscienzioso, ma dal 1527 l'artista cambia rotta, forse perché consapevole del successo e della ricchezza già accumulati, patrimonio più che sufficiente per mantenere la sua numerosa famiglia di quindici figli.
Da questo momento le sue opere diventano ripetitive.
Si inizia a dedicare al mosaico, come per l' "Annunciazione" sopra la porta della Basilica dell'Annunziata ma la pazienza che richiede il lavoro inizia a creargli troppa fatica.
Debilitato dalla gotta, nella sua vecchiaia Ridolfo è molto provato.
Nel 1543 realizza un ciclo di affreschi nel monastero di Santa Maria degli Angeli, la processione al Calvario.
Muore il 6 giugno 1561.