Biografia e vita de Il Garofalo ovvero Benvenuto Tisi (Italia 1481-1559)
La carriera di Garofalo iniziò alla corte del duca d'Este.
Le sue prime opere sono state descritte come "idilliache", ma spesso si adattano alle elaborate concezioni favorite dalla corte ferrarese artisticamente raffinata.
Il suo soprannome, Garofalo, potrebbe derivare dalla sua abitudine di firmare alcune opere con l'immagine di un garofano.
Anche le sue opere meno riuscite conservano, tra le loro qualità frigide e di porcellana, un'armonia che segna la colorazione veneziana.
Tra le sue opere giovanili figurano la Caccia al cinghiale a Palazzo Sciarra e la Vergine tra le nuvole con i Quattro Santi (1518) nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia, considerato uno dei suoi capolavori.
La Pietà (1527) nella Galleria Brera di Milano rivela un trattamento sempre più stilizzato.
La Madonna (1532) nella Galleria di Modena è un quadro affascinante; tuttavia, il grande Trionfo della Religione nell'ateneo di Ferrara è stato descritto come un affare "libresco", i cui episodi sono difficili da chiarire.
Garofalo è uno dei pittori conosciuti e descritti da Vasari.
Dal 1550 fino alla morte, Garofalo fu cieco.
Nel 1520, si dice che Girolamo da Carpi abbia fatto l'apprendista nel laboratorio di Garofalo e abbia lavorato con lui in progetti ferraresi nel 1530-40.
Il Garofalo influenzò anche Antonio Pirri e Nicola Pisano (pittore) (attivo 1499-1538).
