Biografia e vita di Francia Francesco (Italia 1450-1517)
Francesco Raibolini, detto il
Francia, pittore, orafo e medaglista italiano, nasce a Bologna nel 1450.
Ebbe una formazione da orafo e nel 1483 divenne capo della Corporazione bolognese, funzione di grande prestigio che l'artista rivestì più volte,
nel 1489, nel 1506, nel 1508 e nel 1512.
Dalla famiglia dei Bentivoglio fu incaricato della realizzazione dei conii delle monete per la zecca cittadina, incarico che gli fu riconfermata
da Papa Giulio II.
Il Francia prima di essere pittore molto conosciuto, come orafo, fu molto ricercato per la realizzazione di marchi e sigilli, per ornamenti
d'argento e "nielli" (oggetti preziosi completati con smalto nero): due piatti lavorati a niello si trovano all'Accademia di Bologna.
Dell'impegno del Francia in pittura, lo storico Vasari scrive:
".
..Avenne che il Francia, desideroso di maggior gloria, avendo conosciuto Andrea Mantegna e molti altri pittori che avevano cavato da la loro arte e facultà et onori, deliberò provare se la pittura gli riuscisse nel colorito, avendo egli sì fatto disegno che e’ poteva comparire largamente con quegli.
Onde, dato ordine a farne pruova, fece alcuni ritratti et altre cose piccole, tenendo in casa molti mesi persone del mestiero, che gl’insegnassino i modi e l’ordine del colorire, di maniera che egli, che aveva giudizio molto buono, vi fé la pratica prestamente; e la prima opera che egli facesse fu una tavola non molto grande a Messer Bartolomeo Felisini che la pose nella Misericordia, chiesa fuor di Bologna, nella qual tavola è una Nostra Donna a seder sopra una sedia con molte altre figure e con il detto Messer Bartolomeo ritratto di naturale, et è lavorata a olio, con grandissima diligenza."
Questa primo dipinto, la
Madonna Felicini, firmata e datata 1494, ebbe molta risonanza a Bologna dove in seguito l'orafo-pittore fece molti ritratti ed opere religiose in stretto contatto con la pittura ferrarese e particolarmente con Ercole de' Roberti e con Lorenzo Costa, lasciandosi influenzare dal loro stile e da quello di
Antonello da Messina.
L'artista portò nella sua pittura la raffinatezza d'esecuzione e l'amore per la preziosità della materia, proprie degli orafi, creando un suo
stile, a volte monotono, ma sempre sinceramente ispirato e riconoscibile.
D'animo contemplativo, il Francia evitò ogni espressione drammatica e, nel 1506 quando il Francesco Raibolini diviene pittore di corte a Mantova, divenne un appassionato ammiratore del
Perugino e di
Raffaello con il quale fu in corrispondenza per anni.
Il pittore-orefice muore a Bologna il 5 gennaio 1517, lasciando numerose opere nei musei del mondo fra cui la Crocifissione (Bologna, Museo civico), la Natività (Liverpool, Corporation Gallery), Santo Stefano (Roma, Galleria Borghese), la Sacra famiglia (Berlino), la Pala Felicini (Bologna, Pinacoteca), il Ritratto di nobile(Londra, National Gallery) e gli affreschi con Storie di santa Cecilia a Bologna.