Biografia e vita di Dubuffet Jean (Francia 1901-1985)
Il pittore, incisore e scultore dell'avanguardia francese Dubuffet Jean, vero nome Philippe Arthur, nasce a Le Havre nel 1901.
Noto per la sua "art brut" o arte grezza, si trasferisce a Parigi nel 1918 per studiare pittura alla Académie Julian, ma dopo sei mesi lascia l'Accademia per lo studio indipendente.
Nel 1924 mette in dubbio le sue doti artistiche e smette di dipingere per dedicarsi al mondo del commercio del vino. Dalla morte del padre, nel
1925, abbandona l'arte fino al 1942.
Il suo stile è semplice, primitivo, le sue immagini sembrano quasi incrostate sulla tela, il suo tratto unico lo ha reso famoso in tutto il
mondo. Infatti la superficie della sua tela è spesso costituita da materiali come catrame, ghiaia, scorie, ceneri e sabbia legati con vernice e
colla.
Affascinato dall'arte dei bambini e dei pazzi, l'artista crea il termine "arte grezza" (art brut) che riporta in pittura tutta l'energia violenta di quel mondo.
Molte delle opere di Dubuffet sono assemblaggi, il risultato della combinazione di oggetti trovati ed altri elementi creando un risultato
tridimensionale integrato, come per Porta con gramigna (1957, Guggenheim Museum, New York), opera che si compone principalmente di frammenti di dipinti, erba e sassi.
Durante i primi anni 1960, Dubuffet produce una serie di dipinti che sembrano puzzle, come il Nunc Stans del 1965 in cui piccole, oscure figure
e volti ravvicinati dominano la scena.
L'artista inizia a sperimentare la musica e il suono realizzando diverse registrazioni con il pittore danese Asger Jorn, uno dei membri fondatori del movimento d'avanguardia COBRA.
Nello stesso periodo si dedica alla scultura, ma in modo insolito. Preferisce infatti utilizzare materiali ordinari come la semplice carta e
polistirolo leggero, che modella in maniera molto veloce per poi passare facilmente da un lavoro ad un altro, come bozzetti su carta.
Il suo ultimo lavoro è composto da dipinti in poliestere di grandi dimensioni e sculture in resina.
In tutto il suo lavoro la violenza è mitigata da elementi di vitalità e umorismo.