Biografia e vita di Del Piombo Sebastiano (Italia 1485-1547)
Il pittore manierista
Sebastiano Luciani, conosciuto come Sebastiano del Piombo, nasce a Venezia nel 1485.
La sua carriera di pittore inizia tardi, in quanto inizialmente Sebastiano è un suonatore di liuto.
Nelle sue opere sono evidenti le influenze avute durante la sua formazione che avviene, secondo il
Vasari, da
Giovanni Bellini e
Giorgione, tanto che alcuni dipinti sono stati spesso confusi come
appartenenti al Giorgione, ad esempio "Salomè" del 1510.
Nel 1511 Del Piombo si reca a Roma, dove il banchiere senese Agostino Chigi gli commissiona le decorazioni per la sua villa Farnesina, quindi si stabilisce definitivamente a Roma, dove si unisce al circolo di artisti raffaelliani.
Si distingue subito per la bravura nel realizzare ritratti.
Nel 1515 circa Sebastiano passa sotto l'influenza di
Michelangelo Buonarroti con il quale inizia una collaborazione artistica.
Durante il suo lavoro a Roma Sebastiano Del Piombo unisce i colori caldi tipici della scuola veneziana con la chiarezza del disegno anatomico michelangiolesco.
Il suo stile diventa la più valida alternativa a quello di
Raffaello e la competizione con l'Urbinate si fa esplicita: alla fine del 1516 il cardinale Giulio de' Medici commissiona due pale d'altare per la sua sede vescovile di Narbonne, una a
Raffaello, che esegue la "Trasfigurazione" e l'altra a Sebastiano, che conclude poi nel 1519 "La resurrezione di Lazzaro".
Basandosi proprio su disegni e cartoni di
Michelangelo realizza nel 1517 quella che sarà la sua opera migliore: la "Pietà " suscitando grande stima in
Michelangelo stesso.
Dal 1520-1530, dopo la morte di
Raffaello nel 1520, Sebastiano è il più noto e ricercato pittore ritrattista a Roma.
Nel 1526 dipinge i suoi migliori ritratti, quello di "Andrea Doria" e di "Clemente VII".
Nel 1531 Papa Clemente VII gli conferisce il posto, ben remunerato, di custode del sigillo papale, chiamato appunto piombino, da qui il suo soprannome Del Piombo.
Durante gli ultimi 17 anni della sua vita la produzione dell'artista si riduce notevolmente, proprio per l'agiatezza economica raggiunta.
Entra in un forte disaccordo con
Michelangelo per il Giudizio Universale. Sebastiano incoraggia il Papa a insistere con il Buonarroti di realizzare questa opera ad olio.
Michelangelo risponde a Sua Santità che l'olio è adatto solo per le donne e per i pigri come Sebastiano.
Da qui si inasprisce il rapporto fra i due pittori e questa freddezza durerà fino alla morte.
Sebastiano muore a Roma nel 1547.
Il rito funebre del pittore avviene secondo le sue volontà senza alcuna cerimonia e lascia i suoi averi ai poveri.
E' sepolto nella chiesa di Santa Maria del Popolo.