Biografia e vita di De Witte Emanuel (Olanda 1617-1692)
Il pittore olandese
Emanuel de Witte, le cui scene di interni e di chiese rappresentano l'ultima fase della pittura di architettura nei Paesi Bassi, nasce a Alkmaar nel 1617.
Figlio di un maestro di scuola, impara la geometria dal padre, elemento fondamentale nelle sue opere.
Dopo un soggiorno a Rotterdam, si trasferisce a Delft dove inizia la sua carriera artistica concentrandosi su soggetti storici e ritratti, prima di mostrare grande interesse per la pittura architettonica.
A Delft subisce l'influenza di grandi suoi contemporanei, quali
Gerard Hendrick,
Cornelisz Houckgeest e del pittore di nature morte
Evert van Aelst.
Nel 1636 si unisce alla Gilda di San Luca. Nel 1651 de Witte si stabilisce ad Amsterdam, dove la sua prima moglie, Geerje Arents, muore qualche anno dopo, nel 1655.
Si sposa una seconda volta con la giovane orfana Lysbeth van der Plas, che però esercita una cattiva influenza sulla figlia adolescente di de Witte.
Nel dicembre 1659 moglie e figlia sono arrestate per furto da un vicino di casa.
Lysbeth, incinta, deve lasciare la città per sei anni, ma muore nel 1663.
Dopo questi tristi eventi, de Witte è costretto a dare tutte le sue opere al mercante d'arte Joris de Wijs, in cambio di vitto, alloggio e 800 fiorini all'anno.
L'artista però rompe il contratto, viene citato in giudizio da parte del mercante, e segue così un periodo di grande crisi dovuta anche alla sua cattiva abitudine al gioco e al suo brutto carattere, tanto che si racconta di frequenti lotte e discussioni con il collega
Gerard de Lairesse.
Secondo il biografo Arnold Houbraken, dopo una discussione per l'affitto, de Witte si impicca ad un ponte sul canale nel 1692.
La corda si rompe e de Witte muore annegato.
Poiché il canale quella notte è congelato il suo cadavere non si trova fino a undici settimane più tardi.