Biografia e vita di Daumier Honore (Francia 1808-1879)
Honorè Daumier, pittore, litografo e caricaturista, nasce a Marsiglia nel 1808, e differentemente dal collega
Courbet che è sempre sulla scena, Daumier vive nell'ombra conducendo una vita piuttosto ritirata e di stenti.
Nel 1816 quando è ancora solo un ragazzino si trasferisce a Parigi con la sua famiglia. Per aiutare economicamente il padre, vetraio, restauratore e poeta, è costretto a lavorare molto presto prima come impiegato di un ufficio giudiziario e poi come assistente in una libreria.
Ma il suo desiderio più grande è quello di disegnare.
Un amico gli insegna la tecnica della litografia, tecnica incisoria molto economica inventata agli inizi del 1800 e Daumier inizia così a collaborare con la stampa, all'età di soli sedici anni.
Collabora con il giornale "Chiarivari" pubblicando vignette legate alla repressione della libertà di stampa.
Inizia così ad acquisire notorietà grazie ad alcune sue vignette satiriche di carattere politico-sociale che ironizzano sulle condotte e i vizi sociali del tempo.
Nel 1832 viene però arrestato a causa di una vignetta molto violenta su Luigi Filippo, "Gargantua".
Da queste vignette vengono realizzati piccoli busti in terracotta rappresentanti i politici, che però a causa della mancata cottura delle sculture, sono per lo più andati perduti.
Malgrado i sei mesi trascorsi in carcere, Daumier non smette la sua attività di vignettista satirico, fino al 1834 anno in cui si dedica a vignette su tematiche sociali.
La satira è divisa in serie: I Buoni Borghesi, Professori e Allievi, Le Divorziate, Gli Scapoli, I Tipi Parigini, La Gente della Giustizia.
Con queste nuove serie l'artista illustra persone comuni con delle storie da raccontare. La sua satira non è mai volgare. Gioca sul grottesco ma con misura poiché l'attenzione è focalizzata sul suo tempo, sull'uomo come essere sociale.
A causa dei molti debiti accumulati, nel 1842 gli furono pignorati i mobili di casa.
Il 16 aprile 1846 si sposa con la sarta Marie-Alexandrine Dassy dalla quale ha già avuto un figlio vissuto pochi mesi.
Nel 1848 l'artista riprende con la satira politica ma nel 1852, anno del colpo di
stato di Napoleone III il periodo si fa più delicato, e si dedica così alla
satira di costume, alla pittura e al disegno, mostrando una grande attitudine
anche grazie agli studi effettuati nel 1823 alla Accademia Suisse.
I suoi punti di riferimento sono i pittori veneti del 1500 (
Tiziano,
Tintoretto), l' olandese
Rubens e lo spagnolo
Goya.
Dal 1860 si dedica unicamente alla pittura, influenzato dagli amici
Camille Corot e
Jaen- Francois Millet.
Vicini alle opere di Millet sono “Lavandaia” e ”Il Vagone di 3 classe”, bellissima sintesi tra disegno e colore, attraverso un caldo gioco di chiaroscuro.
Frequenta amici come Baudelaire, ed espone al Salon ma non è particolarmente apprezzato.
Nel 1878 gli amici gli organizzano una grande mostra monografica presso la Galleria di
Durand Ruel, noto gallerista che
finanzierà poi gli impressionisti. Al momento di questa mostra Daumier, completamente cieco, vive in una casetta a Valmondois, messa a sua disposizione da Corot.
Muore nel 1879 senza aver riscosso grande successo in vita.
I riconoscimenti all'attività dell'artista arriveranno soltanto dopo la sua morte, anche grazie ad un' importante mostra delle sue opere che si terrà presso l' école des Beaux-Arts nel 1900.
Nei 50 anni della sua carriera, Honoré Daumier ha realizzato circa 4000 litografie, 300 dipinti, 800 disegni, 1000 incisioni e 50 sculture.