Biografia e vita di Da Bologna Giovanni (Italia 1529-1608)
Giovanni Da Bologna, meglio conosciuto come
Gianbologna, scultore fiammingo, nasce a Douai nelle Fiandre
nel 1529.
Rappresentante di spicco dello stile Manierista, ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del Barocco. Italiano e, dopo Michelangelo, fu il più
importante ed originale scultore del XVI secolo.
Dopo la sua prima formazione nella bottega dello scultore fiammingo
Jacques Dubroeucq, ingegnere e architetto che
aveva vissuto qualche tempo in Italia, il giovane artista nel 1551 si trasferisce a Roma per proseguire i suoi studi.
Intorno 1553, sulla via del ritorno in patria, a Firenze, incontra il banchiere Bernardo Vecchietti, collezionista e conoscitore d'arte che, intuendo le potenzialità di Giovanni, diventa il suo mecenate, accoglie il giovane scultore nella sua famiglia e lo mantiene mentre prosegue gli studi a Firenze.
Appoggiato dal suo mecenate, Gianbologna, verso il 1558, ottiene alcuni incarichi dai De' Medici e, dal 1561, viene stipendiato come artista di corte.
A Firenze lo scultore ha vissuto e lavorato fino alla morte con l'eccezione di alcuni viaggi a Bologna nel 1562, per lavorare alla sua
Fontana di Nettuno, a Roma nel 1572 per studiare e acquisire antichità ed a Genova nel 1579, per accettare la
commissione per la cappella della famiglia Grimaldi nella chiesa di S. Francesco di Castelletto successivamente distrutta.
Lo scultore allora in voga nelle corti Italiane, in quel periodo era, senza dubbio, Michelangelo Buonarroti (1475-1564), ed i lavori richiesta al
Gianbologna erano per forza di cose comparate al grande scultore.
Durante la sua carriera di scultore si può notare il percorso di Gianbologna dalle forme michelangiolesche nelle morbide e sinuose linee del suo nuovo stile.
Gianbologna diventa famoso per le fontane e giochi d'acqua creati per le ville dei de' Medici, dove il marmo si fonde con il movimento dell'acqua, ma viene conosciuto nelle corti d'oltre alpe, per i bronzetti creati appositamente per collezionisti e intenditori d'arte, molto curati per essere
guardati da ogni punto di vista, senza che esistesse un "dietro" meno cesellato o armonioso.
Questi bronzetti, come
Venere dopo il bagno (ca. 1564-1565) e
Astronomia (ca.
1572), prodotti in notevole quantità e autografate dal Gianbologna, erano usati come doni diplomatici che i de' Medici facevano ad ambasciatori e
personaggi importanti degli altri stati.
Questi, insieme alle numerose copie e riproduzioni di altre opere dello scultore, furono responsabili della diffusione del suo stile in tutta Europa.
Un altro lavoro del Gianbologna che ebbe molta risonanza fu
Il ratto delle sabine, nella Loggia dei Lanzi a
Firenze.
La monumentale statua equestre di Cosimo I posta in Piazza della Signoria (1581-1595), è stata la prima di altri tre monumenti simili, fatti dallo scultore, che sono diventati veri "modelli standard" per le statue equestri dei due secoli seguenti.
Una delle ultime grandi sculture in marmo del Gianbologna è
Hercules e il Centauro (1594-1599), per la Loggia dei
Lanzi, rivela tutta la maturità dell'artista e la sua grande potenza drammatica.
Gianbologna rimase a Firenze, al servizio dei Medici, fino alla sua morte, avvenuta il 13 agosto 1608.