Biografia e vita di Crespi Giuseppe Maria (Italia 1665-1747)
Giuseppe Maria Crespi, pittore, disegnatore e incisore italiano, nasce a Bologna il 14 marzo
1665.
All'età di 12 anni anni, risulta apprendista del pittore della Scuola Bolognese
Angelo Michele Toni (1640-1708, per passare poi con il pittore
Barocco Domenico Maria Canuti (1625-1684).
Sembra che Crespi, verso i 16 anni, fra l'invito di lavorare a Roma o di restare a Bologna e partecipare all' Accademia del Nudo nella bottega del
pittore Carlo Cignani, allo scopo di studiare disegno, sia rimasto in quello studio fino al 1686, quando Cignani si trasferì a Forlì e il suo studio fu rilevata da un altro pittore.
Soprannominato
Lo Spagnolo per l'abitudine di indossare abiti stretti alla moda spagnola del tempo, continuò la sua formazione artistica studiando dal vivo le grandi opere della scuola emiliana del tardo
Rinascimento, in particolar modo il
Correggio e
Federico Barocci.
Giuseppe Maria Crespi venne influenzato particolarmente dalla Pittura veneziana, specialmente nei colori e nei soggetti preferendo, dopo le opere religiose e mitologiche, vivaci scene di genere.
I suoi dipinti, caratterizzati da pennellate libere ed uno stile istintivo, si distinsero per quantità, qualità e contenuti classificandolo come uno dei primi pittori italiani di alto livello che dedicarono grande attenzione alla rappresentazione della vita contemporanea con scene di semplici lavori domestici in ritratti che sono sorprendentemente innovativi per il periodo, anticipando gli stili dei pittori francesi del secolo dopo.
Per il principe Ferdinando de' Medici, suo mecenate, il pittore esegue alcune delle sue migliori opere tra cui
Fiera di Poggio a Caiano e la
Strage degli Innocenti ora esposti alla
Galleria degli Uffizi a Firenze e l'
Estasi di santa Margherita visibile nel Duomo di Cortona.
Crespi collabora con l'
Accademia Clementina a Bologna ed esegue, per un mercante inglese, un ciclo che tratta la vita di un cantante d'opera, del quale resta solo
La Pulce, dove ritrae chiaramente la povertà e la modestia del personaggio. Lo svilimento del personaggio e la realistica rappresentazione della povertà sarà un tema comune ai pittori di tutta Europa.
Nel 1740, le sue capacità artistiche sono riconosciute dal Benedetto XIV che lo nomina di Cavaliere.
Giuseppe Maria Crespi, nel 1745 perde la vista e muore Bologna, 16 luglio 1747, lasciando molte sue opere nei maggiori musei del mondo; il suo autoritratto, eseguito nel 1700 è al
Museo dell'Hermitage a San Pietroburgo.