Biografia e vita di Basaldella Afro (Italia 1912-1976)
L'artista esponente dell’
Astrattismo italiano
Afro Libio Basaldella nasce a Udine nel 1912.
Fin da ragazzo mostra talento e passione per l'arte, tanto che a soli sedici anni ha la sua prima esposizione presso la Mostra della Scuola
Friulana d'Avanguardia insieme ai fratelli.
Nel 1930 vince una borsa di studio che gli offre la possibilità di andare a Roma e conoscere così l’ambiente artistico della capitale.
Dopo aver partecipato a diverse Mostre Sindacali, Afro Basaldella espone nel 1933 a Milano insieme a Bosisio, Pittino e Taiuti e nello stesso
anno si trasferisce a Roma.
Nel 1935 partecipa alla Quadriennale mentre l'anno successivo alla Biennale, dove esporrà anche nel ’40 e nel ’42.
Dopo il 1945, superata una breve fase espressionista, Basaldella si avvicina al
Cubismo grazie ad una particolare sintesi lineare e coloristica.
Nel 1949, dopo aver esposto al
MoMa di New York alla mostra “XXth Century Italian Art”, entra a far del gruppo di artisti della gallerista newyorchese Catherine Viviano e la sua arte si avvicina sempre di più alla produzione degli artisti americani dell'Action Painting, dell'
arte informale, di Kline e di De Kooning in particolare.
L'esperienza ventennale con la Viviano in America lascerà un forte segno nel lavoro e nella produzione futura del Basaldella.
Nel 1952 entra a far parte del gruppo degli Otto, con i quali partecipa alla XXVI Biennale.
Seguono per il pittore diverse partecipazioni a mostre ed esposizioni in tutto il mondo, dalla prima edizione di Documenta a Kassel, alla
Quadriennale e alla Mostra itinerante negli Stati Uniti.
Nel 1956 vince il premio come miglior pittore italiano alla Biennale di Venezia, mentre nel 1958 con Appel, Arp, Calder, Matta,
Miro, Moore,
Picasso e Tamayo, partecipa alla decorazione della nuova sede del palazzo dell’UNESCO a Parigi dipingendo II Giardino della Speranza.
Ormai l'artista ha raggiunto fama internazionale tanto da partecipare intorno al 1960 alla seconda edizione di Documenta a Kassel.
Nel 1961 J. J. Sweeney, curatore del Guggenheim Museum di New York, gli dedica una splendida monografia.
Purtroppo la morte del fratello Mirko nel 1969 lascia il segno nella vita dell'artista. La sua saluta diventa vacillante senza però abbandonare
mai la sua attività. Infatti intorno agli anni settanta l'opera grafica di Afro Basaldella si intensifica a discapito però della sua attività
pittorica ed espositiva.
Afro muore a Zurigo nel 1976.
Approfondimenti:
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http://www.afrobasaldella.altervista.org