Biografia e vita di Ammannati Bartolomeo (Italia 1511-1592)
Bartolomeo Ammannati, scultore e architetto fiorentino nacque nel 1511 a Settignano, un paesino della provincia di Firenze, da una famiglia di scalpellini.
Studiò nella bottega di
Baccio Bandinelli (1448-1560), che lasciò nel 1527 per recarsi a Venezia dove entrò nello studio di
Jacopo Tatti detto
Sansovino e vi restò sino al 1536, l'anno del ritorno a Firenze.
Il nuovo periodo trascorso nella città natale fu contraddistinto da un intenso studio, in particolar modo delle opere di
Michelangelo; nel 1537 lavora con lo scultore Giovanni Angelo Montorsoli (1507-1563) alla decorazione plastica del monumento funebre
Sannazzaro.
Nel 1542 torna a Venezia come scultore nel cantiere della Libreria Marciana di Jacopo,
Nel 1550 Bartolomeo Ammannati,sposò, nella Santa Casa di Loreto, la letterata Laura Battiferri (celebre il ritratto che
Bronzino le dipinse) e con lei si trasferì a Roma, dove, grazie a Michelangelo ottenne, da
papa Giulio III, la commissione per due altari marmorei in S. Pietro in Montorio; della parte pittorica fu incaricato Giorgio Vasari.
Dal 1553, per trentadue settimane, lavorò con
Giorgio Vasari (1511-1574) e
Vignola alla progettazione di Villa Giulia, con lo spettacolare ninfeo a tre livelli che domina e conclude il
grande cortile, dove troviamo ancora Michelangelo a supervisionare i disegni.
La morte di Giulio III, nel 1555, e la conseguente interruzione delle commissioni, riportò Bartolomeo Ammannati a Firenze dove entrò nel circolo degli
artisti protetti da Cosimo I (1519-1574).
Nel 1555 tornò a Firenze per completare, su disegno di Michelangelo (1475-1564), il vestibolo della Biblioteca Laurenziana e, per Cosimo I de' Medici
(1519-1574), iniziò i lavori di ampliamento di Palazzo Pitti, disegnando il possente cortile a tre ordini caratterizzati da grosse bozze di bugnato,
scolpì il gruppo marmoreo di "
Ettore e Anteo"; nel 1560 vinse il concorso per la
Fontana
del Nettuno e tra il 1556 e il 1569 edificò
Ponte Santa Trinita.
Nel 1570 il Cardinal Ferdinando Medici gli affidò l'erezione di
Villa Medici sul Pincio, a Roma, ancora in corso
di realizzazione nel 1576. Contemporaneamente lavorò nell'équipe dello studiolo di Francesco I (Duca di Firenze dal 1574). Per lui scolpì l'
Ope, la Terra, uno dei quattro elementi sui quali si basava il complesso programma iconografico ideato da Vincenzo
Borghini e Giorgio Vasari.
Il 26 ottobre 1577 ottenne dal Consiglio degli Anziani di Lucca l'incarico per la progettazione del Palazzo Pubblico, ma Bartolomeo fu poco presente
in cantiere ed istituì un servizio di corrieri che lo tenessero sempre aggiornato sui progressi.
Negli ultimi anni di vita, entrato in contatto con i gesuiti, per il cui ordine disegnò la chiesa di S.
Giovannino, Ammannati abbandonò progressivamente i temi dell'intellettualismo manieristico in nome di un'interpretazione più severa e moralistica
dell'arte.
Lo scultore morì a Firenze nel 1592, dopo essersi affermato come uno degli spiriti più creativi del manierismo.
Dei suoi appunti per un trattato di architettura, ci resta un volume di disegni noto col titolo di
Città ideale
e due quaderni con
Studi di geometria pratica e fortificazioni Tra i quaderni si trova anche il
manoscritto sull'uso di un
compasso militare inventato nel 1277 e conservato presso l'Istituto e Museo di
Storia della Scienza di Firenze.