La Sacra Sindone
La storia della Sacra Sindone
La Sindone (chiamata Sacra Sindone dai Cristiani) è un lenzuolo di lino lungo 4.36 metri e largo 1.10 metri; il lino è tessuto a "spina di pesce " un tipo di tessitura di duemila anni fa e presenta l'orma del corpo di un uomo, unto di mirra ed insanguinato.
La storia della sindone si perde nei secoli, ed ha come protagonisti numerosi uomini di ogni età ed estrazione sociale ed incomincia con la legenda di re Abghar il quale, gravemente malato, manda a chiamare questo "guaritore" chiamato da tutti Gesù, ma il re non riceverà mai la visita del Nazareno, il quale però provvederà ad inviargli una sua icona "Acheropita" ovvero "non fatta da mani d'uomo".
Nel 544 è documentata la presenza a Edessa di un telo raffigurante il volto di Gesù che molti storici identificano come "Mandylion la Sindone Piegata" cioè ripiegata in modo da non mostrare il corpo seminudo e martirizzato del condannato.
Ma nel 944 Edessa viene saccheggiata delle truppe bizantine ed il sudario viene portato in salvo a Costantinopoli dove rimarrà fino al 1204, anno in cui un nuovo saccheggio farà perdere le tracce di questa preziosa reliquia per quasi due secoli.
A questo punto la storia della Sindone entra nel mondo dei "sembra che" o dei "si dice".
Secondo le ricerche fatte in archivi di tutto il mondo la Sindone fu nascosta, nei secoli bui, dagli imperatori Svevi.
Anche accettando il fatto che la Sindone fosse in possesso degli Svevi, non è sicuro il luogo dove venne custodita per circa un secolo: c'è chi dice presso il Monastero Benedettino di Lorche, costruito da Federico I di Buren, a circa dieci chilometri dal Castello Hohenstaufen, con tutte le reliquie del Tempio di Gerusalemme e c'è chi sostiene che la reliquia sia stata custodita sempre dallo stesso Federico nel castello di Roseto Capo Spulico (CS) nel periodo tra il 1204 anno della scomparsa del lenzuolo fino al 1353.
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La Sindone ricomparirà a Lirey in Francia nel 1353 nelle mani di Goffredo di Charny, ma sul come sia arrivata in Francia e da dove, rappresenta in'altra storia nella storia, che ha appassionato ed appassiona, gli storici, anche perché, a questo punto, appare un'altra pista che porta da Costantinopoli all'Inghilterra attraverso i Templari,
Per il venerato lenzuolo venne conservato in una cappella, costruita non senza difficoltà causate dalle autorità ecclesiastiche che alla fine, prudentemente, acconsentirono la venerazione della "riproduzione" della Sindone di N.S. Gesù Cristo.
Morto Goffredo la figlia Margherita nel 1453 decise di donare la Sindone a casa Savoia, alla moglie di Ludovico, Anna di Lusignano, la sindone verrà poi sistemata nella Sainte Chapelle di Chambery .
Nel 1506 il Papa Giulio II concede il culto liturgico e pubblico della Santa Sindone, ma nella notte tra il quattro e il cinque dicembre dell'anno 1532 un incendio che distruggerà la cappella e raggiungerà la teca d'argento che conteneva il telo piegato in 48 parti, bruciandone un angolo.
Dopo due anni le suore clarisse di Chambery riparano con della nuova stoffa i numerosi "buchi" triangolari che si sono prodotti nell'incendio, ma il telo porterà per sempre il segno di quella notte.
La sindone rimane a Chambery fino al 1578 quando, Emanuele Filiberto con il pretesto di "accorciare" il pellegrinaggio di San Carlo Borromeo, la trasferirà a (provvisoriamente) Torino
Nel 1694, i duchi di Savoia fanno costruire, tra il palazzo e il duomo, una cappella nella quale verrà posta la Sindone dove resterà fino al 1995 anno in cui inizieranno i restauri alla cappella.
Spostata per i lavori alla cappella nel Duomo di Torino, un una teca di vetro, nell'aprile del 1997, a causa di un incendio scoppiato misteriosamente, per salvare il telo dalle fiamme, i vigili del fuoco lo salveranno all'ultimo minuto distruggendo la teca a colpi di mazza.
Alla morte del re Umberto di Savoia, nel 1983, la Sindone viene donata per testamento al papa, il quale la lascerà a Torino nelle mani del Cardinale Anastasio Ballestrero nominato "Custode Pontificio" del telo Sindonico.
Esposta alla devozione pubblica ogni anno il 4 Maggio, dal 1578,le esposizioni si moltiplicano per le occasioni più disparate; la prossima esposizione avverrà nella primavera del 2010.
Dopo 10 anni dall’Ostensione del Giubileo, la Sindone sarà nuovamente esposta nel Duomo di Torino dal 10 aprile al 23 maggio 2010.
Per prenotare e per informazioni andare al sito
http://www.sindone.org.
Dal 1898, quando un avvocato appassionato di fotografia chiede ai Savoia il permesso di fotografarla, gli studi, analisi, supposizioni per confermare o smentire l'autenticità del telo sono innumerevoli e non possono dirsi concluse.
Museo della Sacra Sindone
Via S. Domenico 28 - Torino
tel. 011 / 4365832 - fax 011 / 4319275
e-mail:
[email protected]
Il sito della Sindone: www.sindone.it
Orario: 9-12; 15-19
Ingresso: Euro 5.50
Il Museo, situato in un suggestivo locale nei sotterranei della chiesa barocca del SS. Sudario, offre al visitatore un allestimento che, seguendo un percorso storico - scientifico, illustrato da una audio-guida personale con testo in quattro lingue, permette di acquisire un'informazione più completa sulla storia del Sacro Lenzuolo e delle ricerche che hanno indagato la Sua storia.
Nel dicembre 2006 è stata inaugurata la
Chiesa del Santo Volto, l’architettura religiosa più recente di Torino. L’interno, molto luminoso grazie ai raggi di luce che penetrano perpendicolarmente dalle torri perimetrali, alte 35 metri, ha una capacità di circa mille posti. Alle spalle dell’altare si staglia il Santo Volto della Sindone, raffigurato con l’effetto pixel stilizzato, utilizzando la tecnica dei mattoncini posti in rilievo.
Chiesa del Santo Volto
Via Val della Torre, 3 – 10149 Torino
http://www.santovolto.com/
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