Raffigurata con un "Aulos", la Musa Euterpe, nella mitologia Greca e Romana era la musa della musica, protettrice di strumenti a fiato e, più tardi, anche della poesia lirica.
Il suo nome deriva dal greco eu (bene) e τέρπ-εω (piacere) e significa "colei che rallegra".
L’antico Aulos greco, spesso tradotto erroneamente come “flauto", era uno strumento di canna (giunco) a due ance, come l'oboe e, secondo la leggenda, fu inventato proprio da Euterpe.
L’Aulos accompagnava una vasta gamma di attività Greche: era presente ai sacrifici, alle rappresentazioni drammatiche, agli incontri di lotta, al salto in lungo, al lancio del disco, alla danza dei marinai sul triremo.
Platone lo associava al culto estatico di Dionisio e dei Coribanti (Sacerdoti della dea Cibele).
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La Musa Melpomene
Raffigurata nella mitologia greca con un lungo chitone teatrale e un mantello allacciato sulle spalle, Melpomene tiene fra le mani, una maschera, una spada o un pugnale insanguinato
Il nome Melpomene, significa "colei che canta la Tragedia" era la musa del canto, dell'armonia musicale e della tragedia.
Melpomene sarebbe, secondo alcuni, la madre delle sirene esseri favolosi rappresentati con testa di donna e corpo di uccello, (secondo altre versioni con corpo di pesce), la cui voce seducente attirava i marinai per farli morire. Altri ancora ne fanno la madre del musico Tamiri.
La Musa Polimnia
Polimnia o Polinnia è una figura della mitologia greca, una delle nove Muse, figlie di Zeus e Mnemosine, raffigurata come una giovane donna dall'aspetto devoto, avvolta da velo e mantello, con il capo cinto da una corona di perle.
Polimnia è la Musa protettrice dell'orchestica, della pantomima e della danza associate al canto sacro e eroico.
Talvolta viene associata anche alla retorica, la memoria, la geometria e la storia.
A Polimnia sono attribuite le invenzioni della lira e della agricoltura.
Platone cita una leggenda che considera Polimnia madre di Eros.