Susanna e i vecchioni
La storia di Susanna ed i vecchioni è presa dalla Bibbia, più precisamente dal libro 13 di Daniele ed è il solo episodio, in cui alla tarda età non viene associata la virtù, ma il vizio.
Susanna è la sposa affettuosa ed irreprensibile di Joachim, un ricco ebreo, il quale abitava in un palazzo circondato da un parco dove invitava per incontri e pranzi i suoi concittadini.
Tra questi invitati c'erano due anziani magistrati che si erano appassionatamente invaghiti di Susanna, senza però confessare l’un l’altro questa cieca attrazione.
Un caldo pomeriggio d'estate Susanna, dopo aver salutato le sue amiche, si spogliò nuda senza rendersi conto che occhi estranei la stavano spiando: i due vecchi non avevano resistito alla tentazione e si erano nascosti nel parco di Joachim e lì si erano incontrati ed insieme architettarono uno sporco ricatto.
Dissero a Susanna: "Ecco, le porte del giardino sono chiuse, sicché nessuno ci vede e noi ti desideriamo. Acconsenti dunque e datti a noi, altrimenti ti accuseremo che era con te un giovane e per questo hai fatto allontanare le fanciulle".
Pur di non tradire in nessun modo suo marito, Susanna si mise a urlare per far accorrere i servi, cadendo così nella trappola ordita dai due perversi magistrati, i quali gridarono a loro volta accusandola di adulterio.
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Per lei non poteva che aprirsi la via di un processo che si sarebbe concluso con la pena di morte per lapidazione.
Durante il processo entra in scena Daniele, ancora giovinetto, ma già conosciuto per la sua abilità nello spiegare detti oscuri e sciogliere enigmi, il cui nome in ebraico significa "Dio è il mio giudice".
Daniele, convinto dell'innocenza di Susanna, chiede di interrogare separatamente i due vecchioni e ad entrambi rivolge la stessa domanda.
Alla domanda dove fossero Susanna ed il giovane amante, uno rispose "sotto un lentisco" e l'altro "sotto un leccio", svelando con la contraddizione la loro menzogna.
Racconta la storia che i due vecchioni, vennero condannati a morte secondo la legge di Mosè e Susanna salvò il suo onore, la sua dignità e la vita.
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