Lucia, patrona di Siracusa, nasce a Siracusa verso il finire del terzo secolo e si festeggia ogni 13 Dicembre.
Nata nel 283 d.c., patrona dei ciechi, degli oculisti, degli elettricisti e degli occhi, è una Santa molto amata dai bambini perché in alcuni Paesi porta doni in regalo un po' come Babbo Natale.
Figlia di una nobile famiglia cristiana, fin da piccola si dedica a Dio facendo anche voto segreto di castità anche se promessa in matrimonio dai genitori.
La sua vita di bambina destinata a Cristo si segna durante il suo primo viaggio a Catania, dove la piccola Lucia chiede di recarvisi in pellegrinaggio con la mamma Eutichia, molto malata.
In visita al Sepolcro di Sant'Agata Lucia invoca la grazia alla Santa per chiedere la guarigione della mamma.
E' il 5 febbraio del 301 che le due donne piangono intensamente sulla tomba della Santa patrona di Catania fino a quando la piccola suggerisce alla mamma di posare le mani sul sepolcro e pregare. Improvvisamente
Sant'Agata appare in visione a Lucia che rassicurandola le dice di non chiedere a lei quello che lei stessa può ottenere per la madre.
"Per la tua fede è guarita!" dice Sant'Agata a Lucia aggiungendo una profezia: "Come per me è beneficata la città di Catania, così per te sarà onorata la città di Siracusa".
Una volta esaurita l'apparizione, la mamma Eutichia scopre di essere miracolosamente guarita e la piccola Lucia confida di voler dedicare tutta la sua vita al Signore, ai poveri e alla devozione, rinunciando anche al suo matrimonio promesso.
Lucia è una Santa molto amata dalla letteratura e dall'arte.
Il poeta Dante Alighieri nel Convivio dichiara di aver subito da giovane una grave malattia agli occhi miracolosamente sparita dopo aver a lungo pregato la Santa.
Come segno di gratitudine lo stesso Dante le affida un ruolo importante nella
Divina Commedia, come simbolo della "grazia illuminante".
Il viaggiatore Cristoforo Colombo le dedica un'isola della Piccole Antille, scoperta il 13 Dicembre.
Il martirio di Santa Lucia è descritto in due famosi testi, la Legenda Aurea di Jacopo da Varazze e le Cronache di Norimberga di H. Schedel del 1493.
Anche il poeta Garcia Lorca dedica a Santa Lucia un poemetto "Santa Lucia e San Lazzaro" omaggio a lei e al simbolo degli occhi.
Furono tanti gli artisti che dedicarono le loro opere d'arte a Santa Lucia nel corso dei secoli, tra tutti il
Caravaggio, durante un soggiorno in Sicilia, dipinge una tela d'altare rappresentanto il
Seppellimento di Santa Lucia, oggi visibile presso la Chiesa di Santa Lucia a Siracusa.
Santa Lucia è la protettrice di occhi e vista. Il suo nome stesso deriva dal latino e vuol dire luminosa, splendente.
Non ci sono notizie certe che possono attribuire il simbolo della vista a Lucia, se non per derivazione iconografica.
Ad esempio c'è un'icona che la raffigura con in mano un piattino dove sopra ci sono i suoi stessi occhi.
Non si sa per certo il motivo o almeno non c'è nulla di scritto.
Il nesso più logico deriva dall'etimologia del suo nome, lux, luce, lucia.
Lucia era portatrice di luce, questo forse è un altro dei motivi che la rappresentano con questa iconografia.
I simboli a lei legati sono gli occhi, la palma, la lampada, oltre a simboli più rari rappresentativi del suo martirio come la spada, il calice, il libro, il fuoco.
Le immagini che raffigurano Santa Lucia nell'arte, non essendoci alcun chiaro riferimento storico al suo aspetto fisico, sono delle proiezioni di quanto questa martire ha ispirato, spesso derivanti dall'accostamento del nome Lucia a Luce, dove
Lucia stessa diventa simbolo del cammino di luce.
In alcuni paesi del Nord Italia Santa Lucia, che si festeggia il 13 dicembre, porta tanti doni ai bambini, ed è festeggiata anche di più di Babbo Natale, di Gesù bambino, della befana.
La tradizione popolare vuole che i bambini scrivano una letterina a Santa Lucia, facendo una lista di regali e di promesse.
Nei giorni prima dell'arrivo di Santa Lucia c'è l'usanza che i ragazzi dei vari paesi percorrendo le strade di sera suonino un campanello per richiamare i più piccini a comportarsi bene e ad andare a letto perché se li vede Santa Lucia comportarsi male, getta della cenere nei loro occhi accecandoli.
In cambio le famiglie lasciano alla finestra delle arance, dei biscotti, del caffè e mezzo bicchiere di vino rosso e del fieno per l'asinello che porta i regali della Santa.
Al mattino del 13 dicembre quanto i bambini si alzano dal letto trovano caramelle e dolci al posto delle arance e i doni richiesti esauditi, soltanto a chi si è comportato bene.
La tradizione dei doni di Santa Lucia sembra risalga al XIV secolo, quanto nobili veneziani presero l'abitudine di fare regali ai più piccoli propri il 13 dicembre.
A Brescia c'è testimonianza che Santa Lucia si festeggia fin dal 1438 quando per celebrare la resistenza agli attacchi del Piccinino si portavano doni sul sagrato di San Pietro de Dom.
A Verona invece c'è una leggenda che risale al XIII secolo che narra di una incurabile epidemia agli occhi dei bambini.
I cittadini disperati invocarono Santa Lucia andando in pellegrinaggio a piedi nudi e senza mantello fino alla Chiesa di Sant'Agnese, oggi sede del Municipio.
I più piccoli, intimoriti dal freddo e dal gelo di quella notte di dicembre non volevano partecipare al pellegrinaggio così che i genitori per invogliargli promisero in cambio tanti doni al loro ritorno.
Una volta terminato il pellegrinaggio pare che la malattia agli occhi sparì improvvisamente e i bambini ebbero i loro regali portati da Santa Lucia.
Non solo in Italia Lucia è celebrata la notte del 13 Dicembre.
In Svezia per Santa Lucia i bambini fanno biscotti e dolci e la mattina del 13 dicembre la bambina più grande di casa si alza prima che venga la luce e si veste come Santa Lucia, indossando un lungo vestito bianco con una una cintura rossa in vita, sulla testa una corona di foglie e sette candele per poter vedere meglio.
Le altre sorelle indossano una camicia bianca a simboleggiare le stelle, mentre i figli maschi cappelli in paglia.
La bambina più grande sveglia tutti i componenti della famiglia che insieme si siedono al tavolo per mangiare i biscotti preparati nei giorni precedenti.
Opera del Caravaggio
Opera di Jacobello del Fiore
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