Sansone e Dalila
La storia di
Sansone si trova nella Bibbia, Antico Testamento, Giudici, dal capitolo 13 al 16 .
Sansone è un eroe del popolo ebraico nella lotta contro i Filistei che a quel tempo dominavano la Palestina da quarant'anni.
Secondo la narrazione biblica, Sansone era nazireo e giudice di Israele da vent'anni.
Un nazireo era una persona consacrata a Dio e come tale tenuto a non tagliarsi mai i capelli, significando così il suo disinteresse per il corpo.
Sansone è descritto come un uomo molto forte che usciva sempre vittorioso da ogni prova: la sua forza era l’orgoglio degli Ebrei e rendeva timorosi i nemici di Israele; nessuno, direttamente o con inganni, riusciva a vincerlo.
Per la sua invincibilità fu riconosciuto Giudice d’Israele e governò il suo popolo per vent’anni.
Ma la forza di Sansone nulla può contro le lusinghe di una donna ed il grande giudice sposa Dalila, una filistea, cioè una donna dei dominatori.
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Dalila, infatti non ha sposato Sansone per amore, ma perché la sua gente vuole trovare il modo di liberarsi di lui. Sansone aveva una tale forza che tutte le forze filistee non erano sufficienti per catturarlo e Dalila cerca di sapere da lui quali sono i limiti della sua forza.
Sansone prende le domande di Dalila per legittima curiosità e per tre volte scherza invitandola a legarlo sempre più pesantemente e per tre volte l'eroe si libera senza fatica.
Allora essa gli disse: "Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Già tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande".
Sansone aveva una grande forza, ma non un gran cervello ed alla quarta richiesta le rivela il suo segreto: "Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque".
A questo punto Dalila, che la storia dipinge come una prostituta, vende il marito per denaro, lo addormenta sulle sue ginocchia e gli fa radere le sette trecce del capo.
Sansone comincia a infiacchirsi e la sua forza si ritirano da lui. Allora Dalila gli grida: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!" e lui svegliatosi dal sonno, si divincola per liberarsi dai nemici come al solito, ma la sua forza se n'è andata con i capelli.
Allora i Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi, lo fecero scendere a Gaza e lo legarono con catene di rame, lo esibirono come un animale da circo e gli fecero girare la macina come ad un somaro.
Durante una festa vi erano tutti i capi dei Filistei e circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi. Allora Sansone invocò il Signore e disse: "Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!".
Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra.
Sansone disse: "Che io muoia insieme con i Filistei!". Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era dentro.
Così Sansone, in primo kamikaze della storia fece più morti morendo di quanti aveva fatti in vita.
Poi i suoi fratelli e suo padre scesero e lo portarono via.
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