La fuga in Egitto
L'episodio della
Fuga in Egitto è un episodio dell'infanzia di Gesù legato alla
Strage degli Innocenti,
narrato nel Vangelo di Matteo (2,13-23), in cui Giuseppe, con a Maria e Gesù neonato, fugge in Egitto.
L'iconografia della Fuga è stata un soggetto popolare nell'arte e mostra di Maria con il bambino su un asino guidato da Giuseppe che procede a
piedi, o della Sacra Famiglia accampata per un breve
Riposo.
Alla nascita di Gesù, i Magi venuti dall'Oriente, seguendo la stella, sostano a Gerusalemme da Erode il Grande, chiedendo dove trovare il
neonato "re dei Giudei".
Erode, temendo che il bambino cercato dai Magi possa essere una futura minaccia al suo trono, cerca di ucciderlo e poiché non conosce la data
precisa della sua nascita, né chi sia questo bambino, ordina di uccidere tutti i bambini della zona sotto i due anni, nella speranza di
uccidere potenziale Re dei Giudei.
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In sogno un Angelo appare a Giuseppe, lo avverte del pericolo e gli ordina di portare Gesù e sua madre in Egitto.
Nel Vangelo di Matteo non si trovano notizie su questo viaggio, ne su quanto la famiglia di fuggiaschi rimase in Egitto, ma molti episodi sono
raccontati nei Vangeli Apocrifi e sono particolarmente importanti per la Chiesa Copta d'Egitto.
L'evento è frequentemente raffigurato nell'arte come episodio finale della
Natività di Gesù, oltre ad
essere incluso nei cicli della
Vita della Vergine e
Vita di Cristo.
Dal XV secolo, nei Paesi Bassi, era usuale rappresentare la Sacra Famiglia mentre riposa durante il viaggio, inserendo nei dipinti anche
angeli e, talvolta, un ragazzo più grande che può rappresentare, "Giacomo il fratello del Signore", interpretato come un figlio di Giuseppe
avuto da un precedente matrimonio.
Nei secoli seguenti, fino al Concilio di Trento, concluso nel dicembre del 1563, le raffigurazioni inserivano gli episodi miracolosi dei
vangeli apocrifi, come le palme che si chinano fino a terra perché i fuggiaschi raccolgano i datteri, come un idolo egizio che cade dal
piedistallo al passaggio del bambino Gesù, come la sorgente che sgorga nel deserto, o i banditi, fra i quali i due che saranno crocifissi con
Cristo, che rinunciano a rapinare la Sacra Famiglia.
Nel corso del XVI secolo, con l'interesse generale per la pittura paesaggista, le opere che si rifanno alla Fuga in Egitto raffigurano
l'episodio con piccole figure in un paesaggio di grandi dimensioni.
Nel XVII il soggetto era particolarmente popolare tra i pittori romantici tedeschi e nel XIX secolo, la Fuga in Egitto è stato uno degli
episodi preferiti del Nuovo Testamento perché si prestava a illustrazioni di gusto orientalista.
Un soggetto legato alla Fuga è l'episodio dell'incontro di Gesù bambino con il coetaneo cuginetto Giovanni Battista, il quale, secondo la
leggenda, fu salvata dalla strage degli innocenti dall'aiuto dell'Arcangelo Uriel.
L'incontro dei due bambini è stato dipinto da molti artisti durante il periodo rinascimentale, reso popolare da
Leonardo da Vinci con la sua
Vergine delle rocce e da
Raffaello.
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