I migliori amici dell'uomo in arte
Il Cane nella Preistoria
E' probabile che i nostri antenati preistorici dopo aver addomesticato il bue, la pecora ed il maiale, tentarono di addomesticare i
lupi, gli antenati del cane.
Dopo le ricerche su reperti archeologici riguardanti le ossa di animali preistorici, sembra accertato che i primi "cani lupo" che si
lasciarono avvicinare dagli uomini Neanderthal di Lazaret, furono lupi di circa 130.000 anni fa ed a questo periodo risalgono i
graffiti che lo rappresentano in scene di caccia.
Questi cani semi-domestici in seguito si differenziarono secondo gli usi e gli incroci favoriti dagli umani.
Il lupo verso l'addomesticamento
Negli strati archeologici dell'Era del Bronzo che in Europa, si estese dal 3500 a.C. al 1200 a.C. circa, si scoprirono crani di
cani di grossa taglia, probabilmente il progenitore degli attuali cani da pastore, i mastini, gli alani e i cani da slitta.
Secondo gli zoologi solo l'attuale cane volpino ha conservato immutata nei millenni la forma preistorica.
Per la vicinanza all'uomo sempre maggiore nei secoli ha portato la sua rappresentazione nalle scene di vita quotidiana, in
cui accompagnano uomini, dei, e personaggi simbolici o allegorici.
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I cani nell'arte egizia
Quattromila anni fa un cane snello, dal manto nero con alcune somiglianze con lo sciacallo è assurto al rango di dio chiamato
Anubi, la divinità funeraria, il guardiano fedele delle tombe e del sonno dei defunti che presiedeva ai riti
dell'imbalsamazione ed era anche il dispensatore della buona sorte dei vivi.
Questo antico cane di cui l’arte egiziana offre rappresentazioni di splendidi esemplari sui monumento funerari sia in forma
pittorica che in sculture.
L'attuale Cane dei Faraoni è il suo diretto discendente che ha mantenuto quasi intatte le caratteristiche orecchie grandi e
dalla forma elegante e armoniose.
La tomba attribuita ad un faraone vissuto 2330 anni a.C. presenta quattro cani: un volpinoide, un segugio, un levrieroide, un
cane simile al Basenij.
Il cane-dio Anubi era rappresentato spesso con il corpo umano e la testa da cane.
Il mastino nell’arte Assiro-Babilonese
Gli Assiri ed i Babilonesi che vivevano nella Mezzaluna Fertile dal IX al VII secolo a.C., erano popoli di guerrieri che
conquistarono un grande impero.
Con questi viveva un grosso cane progenitore dei mastini, molto amato se le costruzioni assire-babilonesi furono decorate con
bassorilievi che lo raffiguravano in scene di caccia e di guerra.
Sembra che questi cani enormi fossero i discendenti dei cani dell'Altipiano del Tibet e progenitori dei moderni Mastini Napoletani.
Numerose sono le rappresentazioni di cacciatori che si apprestano alla caccia scortati da molossi ed alcuni di questi sono
tanto grossi da arrivare alla cintola del guerriero in armi che lo portava con se in battaglia.
I cani nella Grecia antica
Nelle leggende dell'antica Grecia, cani di diverse razze vengono ricordati, come Argo, il cane da caccia di Ulisse che lo attese
per vent'anni o Melampo la cui tomba vicino a Salamina è chiamata ancor oggi "Il tumulo del cane", entrambe simbolo di
fedeltà.
Già nella a pittura arcaica del VII secolo a.C. che decora eleganti vasi, si trovano raffigurate scene di caccia con i segugi.
Nei secoli seguenti la raffigurazione dei cani si trova negli affreschi all'interno delle abitazione e nei mosaici che illustrano
cani da caccia, antenati del moderno segugio, impegnati nella caccia al cervo.
Sia nell’arte greca che in quella europea nei secoli dopo Cristo, gli dei e gli eroi mitologici vengono spesso ritratti accanto al loro cane.
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