Cenacolo di Leonardo a Milano
Dove si trova il Cenacolo di Leonardo da Vinci
Per
Cenacolo si intende l'edificio dove si trova l'opera di
Leonardo da Vinci, conosciuta come l
'Ultima Cena, una delle opere più conosciute, discusse e controverse di tutti i tempi, dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.
Con la denominazione di
Museo del Cenacolo Vinciano il refettorio del Chiostro della vicina
Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in Piazza delle Grazie - Corso Magenta, numero 2 a Milano, custodisce dal 1498 una parete coperta dal dipinto di Leonardo dalle dimensioni di metri 4,60 di altezza per à— 8,80 metri di larghezza.
Visita al Cenacolo di Leonardo
Il Museo è visitabile dal martedì alla domenica, dalle 8.15 alle 19.00 (ultimo ingresso ore 18.45).
Chiuso li lunedì e 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre.
La prenotazione è obbligatoria: sono ammessi gruppi di 25 persone ogni 15 minuti.
Per la prenotazione dei biglietti chiamare il numero
02 89421146 o online
www.cenacolovinciano.org.
Mezzi pubblici:
MM1 Conciliazione
MM1, MM2 Cadorna
Tram 20-24-29-30
Acquista i biglietti online
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La storia del Cenacolo
Fu il duca di Milano Francesco I Sforza che fece costruire un convento domenicano ed una chiesa nel luogo dove si trovava una piccola cappella dedicata a Santa Maria delle Grazie.
Il Convento fu completato nel 1469 mentre i lavori della Chiesa si trascinarono alcuni decenni, anche per i cambiamenti voluti da Ludovico il Moro, il successore di Francesco Sforza che aveva deciso di fare delle Grazie il luogo di sepoltura degli Sforza.
La costruzione fu terminata intorno al 1490 e nel
1497 vi venne sepolta la moglie Beatrice d'Est, morta di parto.
La tecnica del dipinto
L'Ultima Cena è un dipinto parietale a olio su intonaco.
Si tratta della più famosa rappresentazione dell'Ultima Cena, capolavoro di Leonardo e del Rinascimento italiano in generale.
La parete affidata a Leonardo doveva essere affrescata, ma al pittore non piaceva quella tecnica considerandola incompatibile con il suo di dipingere, decise di dipingere su muro come dipingeva su tavola.
Dopo aver preparato la parete con un intonaco, come si prepara in genere la tela, tratteggiò le linee principali della composizione, lavorando poi al dipinto usando una tecnica tipica della pittura su tavola.
Sul sottile strato di biacca stesa sull'intonaco, Leonardo stese i colori a secco, composti da una tempera grassa da lui realizzata.
I problemi della conservazione del dipinto
La nuova tecnica usata da Leonardo per realizzare l'Ultima Cena, sembrò in un primo tempo perfetta, perchè permetteva all'artista di arricchire il dipinto di numerosi particolari, che non avrebbe potuto inserire in un affresco, di realizzare effetti di luce e trasparenze apprezzabili.
Ma fu anche all'origine dei problemi di conservazione dell'opera d'arte che cominciò a presentare leggere crepe prima che Leonardo avesse completato l'opera.
Alla prima causa di decadenza del dipinto, l'umidità che veniva dalle cucine del convento, alla porta aperta che coinvolgeva la parte bassa del dipinto e agli sbalzi di temperatura, si unirono nel tempo anche le traversie storiche.
Per vedere lo zoom del dipinto, premere
QUI
Distruzioni e Restauri
Lo stato di grazia del "Cenacolo" finito nel 1498, durò pochissimo, nel 1517 ci sono le prime avvisaglie dei guasti che a 70 anni dalla sua creazione, Giorgio Vasari critica Leonardo dichiarando il suo lavoro "tanto male condotto" che "non si scorge più se non una macchia abbagliata".
Nel 1612 il cardinale di Milano Federico Borromeo, temendo la completa distruzione dell'opera, fece eseguire una copia, a cui ne seguirono molte altre.
Nel 1700 iniziarono le ridipinture, i ritocchi e le puliture che via via snaturarono l'opera Leonardesca.
Per rendersi conto del degrado del dipinto basta fare il confronto con le copie fatte da vari pittori dopo la prima ordinata dal Cardinale Borromeo.
Tra le opere a grandezza naturale spicca, per pregio e antichità, 1520 circa, la copia dell'assistente di Leonardo, Giampietrino; una leggermente più piccola, attribuita a Marco d'Oggiono, anche questa del 1520 circa, è ora di proprietà del
Museo del Louvre.
Bombardamento e definitivo restauro
All'inizio del XIX secolo le truppe napoleoniche trasformarono il refettorio in bivacco e stalla.
Nel 1943, durante la seconda guerra mondiale, una bomba colpì in pieno il Refettorio di Santa Maria delle Grazie: crollano la volta e la parete destra, ma il "Cenacolo" (quello che era rimasto) si salvò.
Nel 1977 l'Ultima Cena di Leonardo scampata al bombardamento, ma insidiata dal microclima e dalla qualità dell'aria di Milano, è pronta per un restauro che sarebbe durato più di vent'anni, utilizzando attrezzature d'avanguardia e l'aiuto dei maggiori specialisti in materia.
Il dipinto è stato studiato centimetro per centimetro per individuare il dipinto originale, ed infine è stato riportata alla luce la perizia dell'artista che aveva immaginato e reso con precisione i "moti dell'animo" degli apostoli, sorpresi e sconcertati all'annuncio dell'imminente tradimento di uno di loro.
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