Museo El Prado di Madrid
Ingresso al Prado
Il
Museo El Prado, che ospita 8.600 quadri, 5.000 disegni, 2.000 stampe, 1.000 tra medaglie e monete, 2.000 oggetti d'arte e 700 sculture, occupa l'edificio che Carlo III fece costruire per ospitare alcuni istituti scientifici.
Nel 1785 il progetto venne affidato all'architetto Juan de Villanueva, che realizzò un edificio che divenne il modello di organizzazione museografica per tutto l'Ottocento (ne dipende l'architettura della stessa National Gallery di Washington).
Sede di collezioni d'arte dal 1816, il museo del Prado contiene quasi esclusivamente capolavori e pochissime "opere minori".
Il Museo è costituito da due edifici:
L'Edificio Villanueva e l
'Edificio Jeronimos, composti da tre piani, a cui si accede da più di una porta.
Itinerari possibili
Per non perdere opere interessanti è meglio avere ben chiara l'idea di cosa vedere ed in conseguenza scegliere una delle porte di accesso:
*Da Porta del Goya
*Da Porta di Jeronimos
*Da Porta di Velazquez ( la porta principale)
*Da Porta di Murillo
Porta di Velazquez
Da questa porta, un'impressionante
entrata principale formata da una bellissima scalinata, colonne e statue d'abbellimento, si accede all'Edificio Villanueva, alle sale della Pittura del periodo dal 1100 al 1600 e le sale sono numerate dal numero 49 (Raffaello) al 75 (Tintoretto).
Le sale sono così distribuite:
Raffaello (39)
Van der Weyden (58)
El Bosco (56A)
Patinir (56A)
Durero (55B)
Tiziano (75)
Tintoretto
(75)
Goya
(66-67)
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Porta di Jeronimos
Questa porta dà accesso praticamente al piano terra all'edificio omonimo dove si tengono le Mostre Temporanee e sono ubicate la Sala delle Conferenze, l'Auditorio, il Café Prado, il negozio del Prado e tutti i servizi.
Dall'Edificio Jeronimo si accede alle sale della Pittura del periodo dal 1100 al 1600 nell'Edificio Villanueva e all'ascensore per raggiunge il "Claustro", al secondo piano, dove sono in esposizione le opere di scultura.
Porta Alta de Goya
La biglietteria si trova nella Puerta Alta de Goya, sulla sinistra rispetto all'entrata principale.
Da questa porta, si accede al Primo Piano dell'Edificio Villanueva dove, nelle sale interne sono stabilmente in esposizione le opere di Pittura dal 1550 al 1850.
La numerazione delle Sale comincia qui e va dall'1 al 39.
Museo del Prado - Bronzino
Porta di Murillo
Questa è una porta di servizio e porta nelle sale servite dalla Porta di Velazquez.
Proprio sopra questa zona sono localizzate, al secondo piano le Stanze a cui si accede dal piano terra, dedicate ad alcuni grandi pittori dal 1700 al 1850.
Qui Goya, che è il padrone di casa, fa la parte del leone con tutte le sale dall'85 al 94, riservando al Tiepolo e al Mengs un paio di sale.
Edificio Villanueva da Porta alta del Goya
Pittura dal 1550 al 1850.
Le Stanze e i Pittori si presentano in quest'ordine:
Poussin (3)
Caravaggio (5)
Rembrandt (7)
Tiziano (7a-8a, 11)
El Greco (9a-10a)
Rubens
(8-11)
Velazquez (12, 14-16, 18)
Ribera (25-26)
Murillo (28)
Goya(16B, 19-23, 29,
32, 34-38, 39)
Capolavori di El Prado - Raffaello
Già a piano terra, nella Sala 39, ci si deve fermare per ammirare la
Sacra famiglia dell'Agnello dipinta nel 1507 da Raffaello Sanzio.
Opera importante per il giovane pittore, che ha solo 24 anni, dove sperimenta un'insolita disposizione in diagonale delle figure.
L'opera, realizzata con tecnica ad olio su tavola, riflette i temi cari a
Leonardo nella piacevole messa in scala delle forme e la ricerca di nuovi spazi.
Fra il 1505 e il 1508, Raffaello Sanzio stava gettando le basi per il passaggio dalla struttura compositiva tradizionale alla più moderna concezione dinamica dello spazio.
Nel Museo del Prado di Raffaello c'è anche la complessa
Madonna del Pesce
Capolavori di El Prado - Raffaello
Il
Ritratto di Cardinale, che nella sua sgargiante veste rossa e con lo sguardo enigmatico rappresenta una sorta di Gioconda al maschile, rappresenta una delle più alte manifestazioni della pittura ritrattistica di Raffaello.
Non si conosce la precisa identità dell'effigiato: per alcuni studiosi il cardinale ritratto era Giulio de' Medici, per altri il Bibbiena, per altri ancora Innocenzo Cybo, o Alidosi, o Ippolito d'Este, o Scaramuzza-Trivulzio.
Per quanto riguarda la cronologia dell'opera, non è certo il periodo nel quale l'opera è stata realizzata da Raffaello; c'è chi la attribuisce agli anni intorno al 1510-1511, altri verso la fine della sua breve vita, nel 1520.
Con la raffinata eleganza del rosso della veste, che domina il quadro, con la sorprendente naturalezza del Cardinale, con la sicurezza e semplicità compositiva Raffaello evita di idealizzarne la figura, senza cadere in un naturalismo spiacevole.
Il pittore rinascimentale, mantenendo un armonioso equilibrio tra realismo e celebrazione del personaggio, lascia ai posteri un ritratto magnifico.
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