Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma
Informazioni generali e orari d'apertura
Indirizzo:
Viale delle Belle Arti 131 - 00196 Roma
Ingresso disabili: Via Gramsci, 71
Informazioni e biglietteria: 06 322 98 221
Centralino: 06 322 98 1
Fax: 06 322 15 79
Orari di apertura:
Da martedì a domenica ore 8.30 - 19.30;
lunedì chiuso.
L'ingresso è consentito fino a 45 minuti prima della chiusura.
Chiusura festiva: 1 gennaio, 1 maggio e 25 dicembre.
Breve storia della Galleria GNAM
La nascita della Galleria risale al 1883, al momento in cui il nuovo Stato Unitario dimostra la sua attenzione per un'Arte "Nazionale" attenzione allo sviluppo di un'arte ‘nazionale'.
Nel 1915, le collezioni che prima erano nel Palazzo delle Esposizioni costruito da Pio Piacentini, vengono sistemate nell'area allora suburbana fuori Porta del Popolo, a Valle Giulia nel monumentale edificio di Cesare Bazzani, realizzato per l'esposizione che celebrava il cinquantenario dell'Unità d'Italia (1911).
L'edificio viene ampliato dallo stesso architetto nel 1933-34 ed i nuovi spazi ospitano, fino al 1945, soltanto i cimeli della mostra del Decennale del Fascismo.
Alla fine degli anni Novanta La Galleria, accorpando altri musei, gallerie e collezioni, acquisisce lo status di "museo madre", vale a dire di museo del XIX e del XX secolo.
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Organizzazione della Galleria
Ai lati dell'Atrio con la Sala delle Colonne ed i cortiletti ad est ed ad ovest, si trovano i primi gruppi di sale che contengono opere relative a determinati periodi storici:
da una parte l'Ottocento e dall'altra gli artisti e le opere "verso la modernità" del primo Novecento.
Nelle sue 55 sale è possibile vedere i capolavori della collezione, circa 1.100 opere.
Proseguendo alla scoperta dell'Arte Moderna e Contemporanea a destra si troveranno le opere degli anni fra il 1926 al 2000 ed alcun sale monografiche.
A sinistra trovano posto una quindicina di sale utilizzate per Mostre Temporanee.
La Galleria offre al visitatore comode zone di relax, Bar, shop, biblioteca, servizi ecc.
Salone Ercole - Neoclassicismo e Romanticismo
Il salone è dedicato al periodo di passaggio tra
Neoclassicismo e
Romanticismo, tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento.
Qui è esposto l'
Ercole e Lica che
Antonio Canova ha scolpito nel 1815; la scultura è accompagnata dalle statue delle dodici divinità dell'Olimpo.
Alle pareti la grande pittura storica e mitologica con I
Vespri Siciliani (1864) di
Francesco Hayez,
La vergine al Nilo (1865) di Federico Faruffini e
Marco Polo (1863) di Tranquillo Cremona.
Sala della Psiche - Internazionalismo Romano
La sala è così chiamata per la presenza della statua in marmo del purista
Pietro Tenerani, la
Psiche svenuta, del
1822 che accompagna il Ritratto della principessa Zenaide Wolkonsky del 1850 dello stesso artista.
Nella stessa sala, sono presenti altre opere comprese nella
Corrente dei Purismo: gli artisti Puristi riconoscevano come modelli i maestri primitivi da
Cimabue al primo
Raffaello.
Tommaso Minardi, è presente con Omero cieco in casa del pastore Glauco del 1810 e La Madonna del Rosario del 1840;
Andrea Appiani con il
Ritratto di Vincenzo Monti, 1809;
Marianna Candidi Dionigi
con Paesaggio (L'Aniene presso Tivoli) del 1798.
Sala del Giardiniere - impressionismo
La sala è dedicata agli
artisti impressionisti e a quei pittori che si possono racchiudere con il nome di
Scuola di Parigi, che comprende anche gli italiani che, al finire del secolo, si trasferirono a Parigi considerata ormai la capitale mondiale dell'arte.
La sala prende il nome dall'opera di
Vincent Van Gogh,
Il giardiniere del 1889 e qui esposta con
L'arlesien, 1890.
In questa sala si trovano gli Impressionisti francesi
Paul Cezanne, con Les cabanon de Jourdan del 1906;
Claude Monet con Ninfee rosa del 1898;
Gustave Courbet con Bracconieri nella neve del 1867 e con
Edgard Degas, con Dopo il bagno del 1886.
Degli Impressionisti italiani sono esposte l'opera di
Giovanni Boldini, Giuseppe Verdi del 1886 e il quadro di
Vittorio
Matteo Corcos, Sogni del 1896.
Giuseppe De Nittis, è presente con tre opere, Donna sulla rena del 1875, La piccola inglese del 1880 ed infine Corse al Bois de Boulogne
del 1881.
Sala 1 - Roma 1911 SALA DEL CINQUANTENARIO
Questa sala, introduttiva del nuovo secolo, e le sale che seguono sono dedicate alla grande esposizione internazionale che si tenne a Roma nel 1911.
Al centro la scultura di
Auguste Rodin,
L'età del bronzo, 1886, accanto al bronzo
Atleta che lotta col pitone, 1877 di
Frederic
Leighton ed alle pareti le opere di
Enrico Coleman, pittore della campagna romana con
Centauri, 1895,
Onorato Carlandi con Tramonto romano, 1892 una bellissima immagine della campagna romana, con la terra color rosso per la presenza del tufo.
Sala 9 - Salone di Giordano Bruno
Questa sala raccoglie opere realizzate dopo il 1883, anno di costituzione del museo.
Il salone celebra il Risorgimento Italiano con grandi tele commissionate dallo Stato unitario a
Giovanni Fattori e Michele
Cammarano con soggetti di battaglie.
Al centro della sala il calco della statua di Giordano Bruno dello scultore Ettore Ferrari, rende omaggio ad uno dei personaggi
fondamentali del nostro Risorgimento.
Alle pareti tele di Dogali, Adolfo Tommasi illustrano i temi sociali del tempo: l'avventura coloniale e l'emigrazione.
Sala 10 - Sala della Madre
La sala prende il nome dalla statua posta al centro che è opera dell'artista Adriano Cecioni la scultura in marmo dal titolo "La
madre" .
Alle pareti sono esposte opere di pittori toscani come
Telemaco Signorini, con
"Pioggia d'estate a Settignano" (1881-86), "Ghetto di Firenze" (1882), Giovanni Fattori con "Don Chisciotte e Sancio Panza"
(1884), Egisto Ferroni con "Torna il babbo" (1883, Arturo Viligiardi con "La vita" (1895).
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Sala 19 - Arte Astratta Italiana
Anche questa sala è dedicata agli artisti, la maggior parte operanti a Roma, che nel dopoguerra hanno evoluto il loro stile verso l'
Astrattismo.
Le opere che sono esposte sono: il trittico dal titolo Via Margutta dipinto da
Concetto Maugri nel 1951; il Monumento al partigiano in ferro verniciato di
Pietro Consagra del 1947; la tempera su compensato realizzata nel 1948, da
Afro, Natura morta; La bella Chimerain bronzo del 1954 di
Mirko; il brillante olio dal titolo Rilievo relativo ai tempi di
percezione, del 1950 di
Piero Dorazio.
Di
Achille Perilli, esponente del gruppo Forma 1 e del MAC è esposto il coloratissimo
"E dietro infiniti spazi" del 1951; di
Antonio Sanfilippo, un Paesaggio del 1949 e di
Carla Accardi, la Composizione del 1950, in acrilico su tela.
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