Descrizione dei termini tecnici artistici
ACQUERELLO
Tecnica pittorica che usa pigmenti legati da sostanze solubili in acqua, come la gomma arabica.
Il colore viene di solito diluito in modo da lasciare trasparire la superficie su cui si dipinge, in genere carta trattata con ammoniaca.
Le gradazioni tonali vengono ottenute sovrapponendo più strati di colore.
L'acquerello si presta bene alla creazione di effetti atmosferici e fu molto usato dai paesaggisti inglesi del diciottesimo
e diciannovesimo secolo, come John Robert Cozens e J.M. Turner.
ACRILICO
Colore sintetico usato per la prima volta negli anni Quaranta che combina alcune proprietà della pittura a olio e dell'acquerello.
Può essere impiegato per una varietà di effetti che vanno da sottili velature a spesse pennellate.
AFFRESCO
Particolare tipo di pittura murale nella quale puri pigmenti (colori) in polvere sono mischiati con acqua e
applicati sull'intonaco umido (da cui il termine "a fresco").
La tecnica richiede una notevole velocità d'esecuzione e le eventuali correzioni devono essere effettuate a secco,
ma in questo caso il colore non è assorbito dall'intonaco come nel vero affresco.
Gli affreschi sono più adatti al clima secco e furono largamente impiegati in Italia dal tardo Medioevo (vedi Giotto, Beato Angelico)
al diciassettesimo secolo (vedi P. da Cortona).
ANTICO, CLASSICO
Si riferiscono alle civiltà greca e romana e alla loro influenza sulle arti.
Per quanto i due aggettivi siano in gran parte intercambiabili, si parla di "antico" con riferimento ai reperti del mondo greco e romano,
come monumenti e statue.
Il tema dell'antichità in questo senso è stato popolare soprattutto nella pittura del diciottesimo secolo (v. Giovanni Paolo Pannini,
Francesco Zuccarelli).
"Classico" suggerisce invece un collegamento di tipo stilistico con l'arte greca e romana (v. Jacques-Louis David, Hiram Powers).
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ASTRATTO
Aggettivo applicabile in generale a qualsiasi prodotto o forma d'arte che non cerchi di rappresentare il mondo esterno.
Più in particolare si riferisce alle correnti artistiche del ventesimo secolo in cui viene abbandonata l'idea dell'arte
come imitazione della natura.
Tra i pionieri dell'astrattismo compaiono Kandinskij, Mondrian e Malevic.
CHIAROSCURO
Indica il gioco di luci ed ombre, particolarmente quando sono in forte contrasto.
Caravaggio e Rembrandt sono famosi per gli affetti spettacolari che hanno ottenuto con l'uso di questa tecnica,
popolare soprattutto nel diciassettesimo secolo.
COLLAGE, FOTOMONTAGGIO
Collage deriva dal francese
coller, incollare, e indica l'applicazione su una superficie piana di ritagli di carta,
stoffa o altri oggetti vari.
I cubisti furono i primi a dare al collage la dignità tecnica artistica (vedi Juan Gris).
Il fotomontaggio applica gli stessi principi in campo fotografico (vedi Raoul Hausmann) e nel surrealismo,
oltre che per artisti della Pop Art come Richard Hamilton. (nella foto Steve Jobs)
FIGURATIVO
Qualsiasi prodotto artistico che presenti immagini riconoscibili del mondo esterno.
Tali immagini possono essere accuratamente fedeli all'originale (vedi Richard Estes) o fortemente distorte (vedi Georges Bracque).
GOUACHE, GUAZZO
Sorta di acquerello opaco, costituito da pigmenti tenuti insieme da gomma arabica.
I toni più chiari si ottengono con l'aggiunta di biacca.
In questo differisce dall'acquerello trasparente, dove i colori si possono schiarire con la semplice aggiunta di acqua.
La superficie spessa del guazzo può offrire gli stessi effetti della pittura a olio, ma presenta l'inconveniente che i colori,
una volta asciutti, diventano più chiari di come appaiono durante l'applicazione.
MINIATURA
Colorata decorazione dei manoscritti particolarmente popolare dal Medioevo fino al Rinascimento e, per estensione,
qualsiasi dipinto di minuscole dimensioni.
Il termine deriva da
minium, un pigmento rossastro usato per le lettere iniziali dei manoscritti.
Le decorazioni su pergamena o cartapecora (ricavate da pelli di agnello o pecora) comprendevano minuti dipinti
inseriti in lettere capitali ornate, fregi, cornici.
Con l'invenzione della stampa l'arte della miniatura declinò rapidamente e solo pochi manoscritti miniati furono
ancora prodotti all'inizio del sedicesimo secolo.
OLIO
La pittura a olio comporta l'uso di pigmenti stemperati in olio vegetale, di solito olio di semi di lino.
La sua invenzione in forma moderna è tradizionalmente attribuita a Jan van Eyck nel quindicesimo secolo.
Rispetto alla tempera, la pittura a olio ha tempi d'essicazione più lunghi ed è quindi più facilmente ritoccabile.
Può essere applicata con il pennello o con la spatola.
Di solito su tela, ma inizialmente anche su legno (soprattutto pioppo).
I pastelli a olio sono una più recente invenzione che combina alcune caratteristiche della pittura a olio e del pastello
(vedi Jean Michel Basquiat).
Sono disponibili in vari formati e possono essere impugnati come una matita e applicati direttamente o opportunamente diluiti.
PASTELLO
Materiale da disegno consistente in bastoncini di pigmenti tenuti insieme da resina o gomma.
Si usa in genere su carta e consente una varietà di effetti, da linee nitide a morbide ombreggiature.
La natura terrosa del pastello comporta un rapido deterioramento del prodotto finito, se non viene adeguatamente protetto.
Il pastello nasce in Italia nel sedicesimo secolo, limitato a soli tre colori: bianco, nero e rosso terracotta.
Il suo momento di splendore fu nel diciottesimo secolo, nell'ambito della ritrattistica e tornò di moda nel diciannovesimo secolo con le opere degli impressionisti (vedi Edgar Degas).
PITTURA AD ACQUA
Colore denso a base d'acqua, simile a una emulsione.
La superficie appena dipinta è simile alla pittura a olio, ma asciugando perde lucentezza.
In questo è simile al guazzo, rispetto al quale è però più resistente e questa caratteristica rende i colori ad acqua adatti
a lavori di grandi dimensioni come pitture murali.
E' un prodotto del ventesimo secolo, usato comunemente da Lucio Fontana.
PITTURA DI GENERE
Pittura che rappresenta scene di vita quotidiana piuttosto che soggetti idealizzati o temi religiosi,
particolarmente popolare in Olanda nel diciassettesimo secolo, dove molti pittori si specializzarono in soggetti specifici,
come scene di taverna, feste musicali o semplici interni (vedi Jan Vermeer).
Nel diciottesimo secolo lo stile si affermò in altri paesi con l'opera di Jean-Baptiste-Simeon Chardin in Francia,
Pietro Longhi in Italia e William Hogarth in Inghilterra.
SFUMATO
Passaggio graduale di toni e colori in modo da fonderli uno nell'altro con un effetto nebbioso,
definito da Leonardo da Vinci senza linee né confini, come fumo, appunto.
Leonardo stesso fu maestro di questa tecnica, come dimostrano le morbide sfumature tra luci e ombre nella Gioconda.
STAMPE
Le stampe possono essere prodotte con numerose tecniche, tra cui
xilografia,
puntasecca,
acquaforte,
serigrafia,
litografia.
Le matrici di stampa possono essere in rilievo, come nella xilografia, in cui sono rimosse le parti escluse dal disegno
e solo quello che rimane viene inchiostrato (vedi Katsushika Hokusai), o incise direttamente sulla lastra metallica
nella puntasecca o per mezzo di un acido nell'acquaforte.
Nella serigrafia, e analogamente in altre forme di stampa retinata, il colore passa attraverso le aree non mascherate
di un tessuto di seta teso su un telaio (vedi Andy Wahrol).
Nella litografia il disegno è tracciato con matite litografiche grasse su una lastra di pietra che, bagnata,
accetta l'inchiostro solo sulle parti così trattate (vedi Alphonse Mucha).
STUCCO
Materiale per decorazione costituito da gesso mischiato con polvere di marmo e colla, a volte rinforzato con metallo,
usato in scultura e architettura soprattutto dal sedicesimo secolo (vedi Francesco Primaticcio)
fino al diciottesimo secolo e particolarmente adatto alle decorazioni in stile barocco e rococò.
Con l'aggiunta di colore e grandi quantità di colla nella miscela lo stucco può essere reso molto simile al marmo
e gli stucchi di qualità sono distinguibili dal marmo solo perchè meno freddi al tatto.
TEMPERA
Tecnica pittorica che usa pigmenti in polvere legati da una miscela a base di rosso d'uovo e acqua.
Fu la tecnica più comune per la pittura su cavalletto fino alla fine del quindicesimo secolo (vedi Cimabue).
La tempera era generalmente applicata su una tavola di legno coperta da più strati di gesso.
L'assorbimento da parte del gesso e la rapida essicazione della tempera richiedevano un'esecuzione veloce e precisa,
senza possibilità di ripensamenti.
Malgrado il suo uso sia andato diminuendo in favore della pittura a olio, la tecnica ha trovato cultori
anche tra gli artisti del ventesimo secolo (vedi Giacomo Balla).