Cos'é la Transavanguardia?
La Transavanguardia è il nome di una corrente artistica del movimento pittorico
Postmoderno, così battezzata dal critico d'arte
Bonito Oliva, che definisce la tendenza artistica di alcuni giovani pittori italiani degli anni
'70.
Nata come una sorta di reazione alla sperimentazione artistica spinta all'eccesso dalla
Pittura Concettuale, che caratterizzava quel periodo storico, la nuova corrente ha origine da un gruppo di artisti emergenti che in quegli anni parteciparono alla sezione "Aperto 80" della Biennale di Venezia.
Gli obiettivi della Transavanguardia
La Transavanguardia teorizzava un
ritorno alla manualità, alla
gioia del dipingere. Restituiva al pennello, alla tela ed ai colori il loro posto nell'arte della pittura, anche attraverso la libera riscoperta delle radici locali e popolari di ciascun artista.
Il movimento, trova nel Critico d'arte Achille Bonito Oliva, il teorizzatore e lo storico che disegna il profilo e dà riconoscibilità al movimento genuinamente italiano.
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Definizione della Transavanguardia
La definizione di Achille Bonito Oliva:
"
La transavanguardia ha risposto in termini contestuali alla catastrofe generalizzata della storia e della cultura, aprendosi verso una posizione di superamento del puro materialismo di tecniche e nuovi materiali e approdando al recupero dell'inattualità della pittura, intesa come capacità di restituire al processo creativo il carattere di un intenso erotismo, lo spessore di un'immagine che non si priva del piacere della rappresentazione e della narrazione".
I protagonisti della Transavanguardia
Sandro Chia, Enzo Cucchi,
Francesco Clemente,
Nicola De Maria e Mimmo Paladino, furono i precursori della nuova corrente che venne poi battezzata Transavanguardia dopo la Biennale di Venezia del 1980.
Ad essi si aggiunsero
Mimmo Germanà ed Ernesto Tatafiore, presenti nella sezione "Aperto '80" della mostra; un insieme di personalità diverse, che in seguito differenzieranno ancora di più il loro linguaggio.
Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia dell' '80 e alla rassegna internazionale "Transavanguardia Italia/America" nell' '82, questo movimento rappresenta per l'Italia l'occasione di inserirsi a livello internazionale nel circuito commerciale dell'arte moderna, monopolizzato dai mercanti americani.
La Transavanguardia cerca saldi legami con la tradizione storica, con la pittura, la scultura, la figurazione, con una rappresentazione che ha come aspirazione finale una simbiosi emotiva di carattere cosmico, in un'impronta vagamente surrealista.
I soggetti della Transavanguardia
Le opere di questi giovani pittori sono fortemente narrative e trasmettono immagini fantastiche legate agli interessi primari dell'artista, quali spazio, tempo o storia, interpretati in una totale libertà espressiva.
Comune agli Artisti di questa corrente resta l'uso di un linguaggio forte, intenso ed innovativo, dal segno graffiante e dal colore vivido che li collega al
Neo-Espressionismo europeo e fonte d'ispirazione per i pittori tedeschi del "
Neuen Wilden" che si fecero strada negli anni '80, contagiando pittori come
Jean Michel Basquiat, Jonathan Borofsky, David Salle, Julian Schnabel.
Nomi della Transavanguardia
Sandro Chia (Firenze, 1946) sin dai primi lavori si dedicò a una pittura a olio che ricordava quella
Manierista, dipingendo figure
michelangiolesche avvolte da un sorriso ironico.
Dal punto di vista cromatico, Chia amò esprimersi con i colori accesi del
Futurismo, ma non si stancò di proporre un ritorno al «quadro-quadro» e alla «pittura-pitturà», al recupero della bidimensionalità della tela e dei suoi valori fondanti: colore, tono, volume, ma soprattutto figurazione dal contenuto volutamente colto e fitto di rimandi ed echi del passato letterario, filosofico ed artistico.
Enzo Cucchi (Morro d'Alba 1949), dopo gli esordi in ambito concettuale con l'uso del carboncino e del collage, è approdato alla figurazione, promuovendo a base pittorica le installazioni da lui realizzate in materiali diversi, tra i quali la terra, il legno bruciato, i tubi al neon ed il ferro, ma recuperando i mezzi espressivi più tradizionali del fare arte: pennelli e colori, abbracciando nel contempo un uso quasi Caravaggesco della luce, che gli ha consentito effetti di profondità spaziale.
Fin dai suoi primi lavori, Cucchi ha utilizzato la ceramica, inserendola nei suoi lavori pittorici, trovando, per questa materia sempre più spazio, riportando i temi prediletti in una dimensione scultorea.
Nella produzione di
Francesco Clemente (Napoli, 1952) trovano posto, accanto ad un eclettico interesse per numerose tecniche espressive, dalla pittura ad olio al mosaico, dall'incisione alla scultura, numerose opere su carta, dove si fondono simboli astratti, figure umane, accenni di graffiti e suggestioni decorative.
Grande viaggiatore, Francesco Clemente ha creato un personale vocabolario visivo affollato di icone che provengono dalla tradizione orientale, dall'occidente classico e dalla cultura popolare del cinema e della televisione.
Negli anni '80 ha dipinto insieme ad
Andy Warhol e
Jean-Michel Basquiat e spesso il suo mondo artistico è da lui visualizzato come campo di battaglia tra due principi opposti, mantenendo sempre il suo timone artistico puntato sul disegno puro.
Altre forme di Transavanguardia
I
Neuen Wilden, o
Nuovi Selvaggi, un gruppo di artisti
Neoespressionisti tedeschi, attivi negli anni Ottanta a Berlino e in Germania, rappresentano l'equivalente della Transavanguardia italiana.
Seguaci e rappresentanti di una pittura “urlata” e gestuale, dai toni violenti e dissonanti, sono Helmut Middendorf, Rainer Fetting e Salomé, allievi di Karl Horst Hödicke all’Accademia di Belle Arti di Berlino, che espongono in una galleria autogestita nel quartiere di Kreuzberg.
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