Cosa si intende per Realismo Pittorico?
Il termine
realismo è quanto mai generico e comprende un atteggiamento comune a molte manifestazioni d’arte.
Genericamente indica un riferimento preciso dell’arte alla
realtà concreta e visibile del mondo, tendenza che si può accostare a molti stili già applicati nei secoli passati, sia in Italia che in Europa.
Specificamente parlando d'Arte,
Realismo, è il termine usato per indicare un movimento dell'Ottocento che si contrappone alla
Pittura Romantica ed alla
Pittura idealista, in voga fra i pittori di allora.
Il
Realismo Pittorico non si riferisce unicamente allo stile, ma anche al soggetto da ritrarre.
I giovani pittori per rompere con i laccioli del
Romanticismo, scelgono di trattare temi e soggetti della realtà quotidiana, astenendosi da ogni sentimentalismo.
Per i pittori realisti, né la natura, né le immagini di vita, possono avere una qualsiasi idealizzazione, perché, come afferma
Courbet "un oggetto astratto, invisibile, che non esiste, è estraneo all'ambito della pittura".
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Soggetti ed oggetti del Realismo
Per gli
artisti realisti anche il brutto diventa un elemento in grado di qualificare l'opera d'arte, al contrario del Romanticismo che tendeva a rappresentare solo il bello e l'armonico.
Con l'esposizione al Salon de Paris del 1824, furono molto ammirati alcuni dipinti di
John Constable (1776-1837) il cui metodo consisteva nello schizzare i suoi lavori all'aperto, per venir poi completati nel suo atelier.
Il suo esempio venne seguito dai
pittori di Barbizon (villaggio in prossimità della foresta) che gradualmente giunsero a realizzare le loro opere all'aperto (e solo le opere più grandi erano ancora eseguite in studio).
Con questo sistema era naturale che la realtà prevalesse sull'immaginario e che le immagini fossero legate ad accadimenti storici.
Per questa ragione le correnti realiste ebbero una configurazione nazionale, che, risentendo degli importanti avvenimenti politico-sociali del periodo storico, si distinguevano, le une dalle altre, con particolari tali da rendere difficile la definizione di una scuola o di uno stile
Realista Unitario.
Origine del Realismo in Francia
In Francia è nel clima della Rivoluzione Industriale, dell'inurbanizzazione, della miseria del popolo e della nascita del
Socialismo, che iniziarono a sorgere le prime teorie del
Realismo nelle arti figurative ad opera di
Gustave Courbet (1819-1877) e
Honoré Daumier (1808-1879).
Attraverso le loro opere il
Realismo francese assume una posizione di ferma denuncia contro le ingiustizie della società, facendo proprie le rivendicazioni delle masse e partecipando attivamente alla vita politica.
Fra questi gli artisti più conosciuti sono
Jean-Franà§ois Millet (1814-1875) e
Jean-Baptiste Camille Corot (1796 -1875) che vennero, per il loro equilibrio, accettati anche dalla classe sociale dominante.
Il "vero" e la "macchia" in Italia
In Italia, la pittura del paesaggio e la riproduzione del vero, anticipa il movimento realista.
La
pittura "a macchia" era già stata anticipata in alcune opere di
tradizione romantica, verista e naturalista.
Gli artisti italiani, come gli altri pittori europei, ebbero il modo di conoscere all'esposizione di Parigi del 1855, le opere realiste di
Courbet che mise in fibrillazione i giovani artisti del
Caffè Michelangiolo di Firenze e quelli del gruppo della
Scuola di Staggia che già lavoravano all'aperto e stavano elaborando e teorizzando il nuovo stile dei
Macchiaioli.
Realismo fra il 1860 ed il 1870
La produzione artistica di questo periodo è caratterizzata dalla focalizzazione dell'impegno dei pittori realisti, scelta dei temi e dei soggetti da trattare che vengono ricercati nella realtà del proprio tempo: il tema del lavoro è uno dei maggiormente trattati, ma non solo più il lavoro nei
campi, ma anche quello svolto nelle fabbriche.
A fianco della realtà del mondo produttivo viene trattato anche quello dell'evasione e del tempo libero: troviamo delle rappresentazioni di pic-nic, vedute di spiagge affollate dove la gente si rifugia nei momenti di libertà come reazione al grigiore della città.
Il Realismo Americano
Intorno alla metà dell’Ottocento, il genere artistico con caratteri decisamente locali, è la
pittura di paesaggio,
dove le vedute naturali scelte per la loro suggestiva spettacolarità si fondono con un senso dello spazio in scala tipicamente locale.
Questo genere pittorico viene dapprima sintetizzato dalla scuola paesaggistica americana, la
Hudson River School, con i paesaggi delle luminose vallate del fiume Hudson dipinti da
Thomas Cole (1801-1848), considerato l’iniziatore della suddetta scuola.
Il lavoro di Cole viene continuato da
Frederick Eduard Church (1826-1900), la cui pittura supera l'idealismo romantico, ancora avvertibile in Cole, con una pittura tanto verosimile e precisa da poter essere presa per fotografia.
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Pittura Europea e Realismo Americano
La produzione di
Albert Bierstadt (1830-1902), altro pittore rappresentativo della pittura americana dell'Ottocento, risente della sua formazione a Dusseldorf: i paesaggi delle Montagne Rocciose e della California, descritti con grande abilità compositiva, vengono "arricchiti" o "contaminati" dal pittore, con l’aggiunta di figure ed episodi pittoreschi, che, fra l'altro, incontrarono il gusto dell’alta borghesia americana del tempo.
La pittura americana riceve impulsi innovativi dagli artisti che si formavano o che soggiornavano in Europa.
Dieci Pittori Americani e lo Stile Monaco
L'Impressionismo europeo trovò, nel 1895, un punto di riferimento nel gruppo dei “
Dieci pittori americani”, di cui facevano parte anche
John Twachtman,
Childe Hassam e
J. Alden Weir.
Mary Cassatt e il brillante ritrattista
John Singer Sargent, erano stati a Parigi, legandosi all'
Impressionismo; Frank Duneveck e
William Merritt Chase a Monaco di Baviera.
I pittori americani, che si rifacevano allo “Stile di Monaco”, svilupparono il gusto per la pennellata vigorosa e sprazzi di luce contrastanti con fondi generalmente scuri.
I soggetti preferiti erano tratti dalla vita quotidiana, di cui venivano sottolineate, con spiccato senso del pittoresco, situazioni particolari o caratteristiche, in opposizione alle tendenze della
Pittura Accademica.
Realismo Americano - Mostra del 1875 a Boston
Alla Mostra tenuta a Boston nel 1875
Frank Duveneck mette in evidenza il nuovo stile vigoroso ed espressivo che fece molta impressione ed influenzò non poco, gli artisti contemporanei più aperti al nuovo e contribuì a gettare le basi della cultura figurativa e realistica dell’arte americana che prosperò nel XIX fino agli inizi del XX secolo.
Due pittori americani si impegnarono in modo particolare per superare la distanza che divideva l’arte dalla vita reale:
Winslow Homer (1836-1910), che aveva incominciato la sua attività come artista -reporter durante la guerra civile e
Thomas Eakins (1844-1916) che si dedicò a una sistematica riscoperta di soggetti legati all’ambiente e alla vita americana del suo tempo.
Dal Realismo al "basso realismo" Americano
Le tele
Winslow Homer nascono dalla sua esperienza di illustratore e dall’abitudine a una sistematica osservazione diretta della realtà, tradotto in uno stile narrativo di estrema freschezza e in un senso della composizione semplice, capace di cogliere e mettere a fuoco gli elementi essenziali dei soggetti preferiti come la vita di frontiera, il lavoro dei pescatori e dei marinai della Nuova Inghilterra, con effetti spesso di sintetica monumentalità.
Thomas Eakins amò dipingere lo sport, il divertimento, la vita domestica, la gente di Filadelfia con una crudezza giudicata da molti discutibile fino a far inorridire anche gli spettatori di larghe vedute.
L’Ashcan School
Dal 1876 fino al 1886, quando ne venne allontanato, Eakins fu maestro di disegno e pittura alla Pennsylvania Academy.
Il suo insegnamento anticonformista, con modelli vivi e non di gesso, con lo studio anatomico attraverso la dissezione di animali, influenzò gli artisti della nuova generazione.
La definizione di
"Ashcan School" (Scuola del Bidone di Spazzatura), con gli eredi di
Thomas Eakins sono oggi noti, è legata al Realismo scioccante e triviale di alcuni di loro.
Il gruppo originario che fondò questa scuola è composto da
George Luks,
John Sloan ed
Everett Shinn; inizialmente furono definiti "Realisti di Philadelphia", ma in seguito al trasferimento nella città di New York agli inizi del 900, rinominati "Realisti di New York".
I pittori e temi della Ashcan School
Negli anni novanta, a Filadelfia, al Charcoal Club, un gruppo di artisti creò il primo nucleo del "
Gruppo degli Otto".
Questi otto artisti si unirono in un movimento artistico interessato al disegno dal vero per raccontare, in presa diretta, la nuova civiltà americana, urbana, industriale, tecnologia, carica di energie e di vitalità, ma anche miserabile, violenta e volgare.
Questi giovani pittori che si raccolsero intorno al giovane illustratore del “Philadelphia Inquirer”
John Sloan (1871-1951) erano
Robert Henri (1865-1929)
Arthur Davies,
Maurice Prendergast,
Ernest Lawson,
George Luks,
William Glackensed,
Everett Shinn.
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