Storia degli autoritratti dei maggiori maestri di arte

Autoritratti di Rembrandt

Harmenszoon van Rijn Rembrandt

Harmenszoon van Rijn Rembrandt.- Autoritratto 1629

Nasce nell'Olanda calvinista nel 1606, tre anni dopo il suo paese è una delle sette province che diventano indipendenti dalla Spagna cattolica.

L'Olanda diventa una fortunata eccezione nel quadro dell’assolutismo europeo, incline alle chiusure conservatrici ed alla spietata repressione religiosa dell'Inquisizione.

La società olandese del Seicento si sviluppa così in un ambiente che lascia ampia libertà d’azione e consente una grande fioritura intellettuale.

In questo mondo cresce Rembrandt, le sue opere sono la voce di un’epoca vivace e intraprendente; lo spirito della società olandese si fonde nell’arte e nella letteratura e traccia un nuovo cammino per l'uomo. dell’individuo che pretende di posizionarsi al centro dell’universo ed il diritto di indirizzare e gestire il proprio destino.

Harmenszoon van Rijn Rembrandt.- Autoritratto 1630

L’autobiografismo in voga in Europa nel Seicento, ispira i letterati e spinge i pittori a riconsiderare l’oggetto della propria arte.

Si diffonde l’abitudine di ritrarre sé stessi, in una celebrazione dell’artista che assume rilevanza sempre maggiore.

Rembrandt si spinge oltre, con la sua infinita serie di autoritratti, partecipa ad una sperimentazione avvincente e controversa.

Il pittore olandese dipinge sé stesso più di settantacinque volte in oltre quarant’anni, all’incirca fra il 1627 e il 1669 e lo fa in maniera sempre diversa e senza rispettare i canoni abituali dell’arte borghese del tempo.

A vent'anni ha già degli allievi. Iniziano le committenze, ed è del 1632 la, già perfetta, "La lezione di anatomia".

Nel 1634 sposa Saskia, inizia una collezione importante di opere d'arte, ma via via i bambini che nascono dal matrimonio muoiono dopo pochi aliti di vita.

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Rembrandt ricchezza e povertà

Harmenszoon van Rijn Rembrandt.- Autoritratto 1631

Rembrandt - Autoritratto 1643

Come pittore Rembrandt ha una vita felice, piena di successo, ma la tristezza si insinua presto in lui con la morte dei figli e con la morte della moglie.

Molti indizi sparsi nei quadri di Rembrandt alludono alla percezione della sventura, come "Il bue squartato" del 1640, una drammatica dimostrazione della fragilità e dell'orrore della carne.

L'anno del suo massimo splendore, il 1642, è l'anno della "Ronda di notte" (Amsterdam, Rijksmuseum), ma è anche l'anno della morte della moglie che ha solo ventinove anni.

Forse l'attaccamento al denaro giocò non poco nella vita del pittore il quale, per non perdere la ricca eredità della giovane moglie morta che aveva lasciato un testamento complicato, rinunciò a risposarsi anche se aveva meno di quarant'anni.

Autoritratto, costumi e maschere

Harmenszoon van Rijn Rembrandt  -  Autoritratto 1659

Harmenszoon van Rijn Rembrandt  -  Autoritratto 1663

Utilizzando vari abbigliamenti, maschere ed oggetti simbolici, l'artista ha l'agio di impersonare diversi soggetti; il pittore si raffigura, nella divisa del soldato, nei distintivi abiti del borghese, con le insegne principe o nei panni del mendicante, proponendosi via via in una nuova identità, cosa che comincia a farsi più complessa e sottintende l'unicità dell'essere umano.

Secondo Rembrandt la realizzazione l'autoritratto è la situazione ideale per sperimentare le possibilità espressive del colore, delle pose, un vero esercizio o laboratorio di Ritrattistica, che spogli i soggetti quell'eccesso di idealizzazione e di solennità, in favore di una maggior naturalezza.

Meno di dieci anni dopo il culmine della sua fama, Rembrandt non ha più committenti. I suoi quadri, le collezioni e le sue cose vengono vendute.

Nel 1658 perde anche la casa, ma in quell'anno il suo autoritratto è in veste di re, un re solo.


Harmenszoon van Rijn Rembrandt  - (S.Paolo) Autoritratto 1662

Rembrandt  - (il re) Autoritratto 1658











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