Autoritratti 1600 (2 parte)
Autoritratto di Michiel Sweerts
Pittore fiammingo, nasce a Bruxelles nel 1624 e muore a Goa nel 1664.
In quel momento la scena artistica era dominata da
Rubens, ma la sua formazione artistica avvenne ad Amsterdam e Utrecht nell'ambiente dei "
Caravaggisti" fra i quali faceva scuola Pieter van Laer noto anche con lo pseudonimo "Il bamboccio" per il suo aspetto fanciullesco: la sua scuola era nota, alla romana, come la "
Scuola dei bambocciari".
Nel 1646 Michiel Sweerts si stabilì a Roma dove frequentò gli ambienti accademici e i gli artisti bambocciari, nel 1656 tornò a Bruxelles e nel 1662 andò in una missione religiosa nelle Indie Orientali, dove morì.
Fu un pittore particolare per il suo tempo, riuscì a trovare un punto di equilibrio tra la corrente naturalistica e la corrente classica.
Autoritratti di Carel Fabritius
Fabritius o Fabricius Carel nato a Middenbeemster nel 1622 e morto a Delft nel 1654, pittore olandese, fu forse il più dotato allievo di Rembrandt.
Ammesso nella corporazione dei pittori di Delft nel 1652, morì nell'esplosione della fabbrica di polvere da sparo del 1654, nella quale andò distrutta gran parte della sua opera.
I dipinti conservati ricordano, nella composizione e nei gesti,
Rembrandt, molto originali, con una prospettiva realistica con evidente attenzione agli effetti brillante della luce diurna.
Dal maestro, Fabritius Carel prese la passione per gli autoritratti, dove si riprende in pose molto naturali.
Autoritratto di El Greco
El Greco - pseudonimo di Domenikos Theotokopulos nato a Candia nel 1541 e morto a Toledo il 7 aprile 1614, è stato un pittore greco che ha vissuto gran parte della sua vita in Spagna, diventando il maggior pittore de Rinascimento Spagnolo.
La maggior parte dei suoi dipinti ha per oggetto immagini religiose, santi e madonne, ma El Greco dedicò parte del suo tempo anche a ritrarre ricche dame e cavalieri.
Il quadro che raffigura un uomo anziano, dipinto nel 1604 sembra che sia il suo unico autoritratto.
L'espressione di El Greco che guarda dalla tela scura del quadro, tradisce l'oscurantismo del periodo in cui il pittore ha vissuto, nella Spagna dell'Inquisizione, la paura della morte, la paura del castigo di un dio crudele quanto i suoi figli.
Autoritratti di Salomon Adler 1660 circa
I numerosi autoritratti di Salomon Adler testimoniano dell'uso del tempo di ritrarsi e di ritrarre i committenti con ornamenti orientaleggianti o travestimenti eccentrici.
L'artista del tempo ama raffigurarsi nella posa tipici del mestiere d’artista, oppure raffigurarsi con raffinate acconciature degne dei nobiluomini di fine Seicento.
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