L'autoritratto di Filippino Lippi (Crocifissione di San Pietro)

(1457 1504) Nell'età Umanistica gli Artisti cominciano a ritrarsi con regolarità e spesso l'autoritratto è inserito in un'opera, anche se sacra.

Filippino Lippi, figlio dell'altrettanto famoso (Fra) Filippo Lippi si raffigura nella sfilata degli uomini illustri nella Crocifissione di San Pietro che si trova nella Cappella Brancacci, situata a destra nella Chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze.

Gli affreschi furono commissionati nel 1424 a Masolino da Panicale, ma buona parte furono opera dell'allievo di Masolino: Masaccio ed alla morte di questo, il lavoro fu terminato, nel 1485 da Filippino Lippi.

Durante l'incendio del 1771 la Cappella subì notevoli danni e solo alla fine del 1900 fu restaurata.

Autoritratti di Michelangelo

Talvolta sono gli artisti a rappresentare se stessi, e ciò che ne deriva è qualcosa di più di un semplice ritratto.

L'autoritratto nasce da un insopprimibile bisogno di dipingere, dall'urgenza di indagare il proprio animo, di fissarlo sulla tela, e si delinea come una sorta di "diario segreto" dell'artista, capace di svelarne atteggiamenti e significato interiore.

Così Michelangelo dipinge il proprio viso nel grandioso "Giudizio Universale" nella pelle scuoiata in mano a San Bartolomeo e si cela nella figura che sorregge il Cristo Morto, nella scultura della Pietà, detta Pietà Bandini.

La scuola di Atene (1509-1510) (affresco di Raffaello Sanzio, Stanza della Segnatura)

Eraclito fu dipinto da Raffaello con le sembianze di Michelangelo, per onorarlo, dopo aver visto con stupore la volta della Cappella Sistina, appena ultimata.

Primi veri autoritratti - Il Parmigianino

Il pittore Girolamo Francesco Maria Mazzola, conosciuto come Parmigianino, a 21 anni viene invitato dal Papa a Roma che, per ogni artista, rappresentava una meta agognata, il traguardo per eccellenza.

Pieno di progetti e prima di partire per la grande avventura, il Parmigianino si ritrae riflesso in uno specchio convesso.

Di questo autoritratto il Vasari scrive che Parmigianino si dà "L'aspetto grazioso molto più tosto d'angelo che d'uomo".

Parmigianino il primo manierista

La passione del Parmigianino non era però la pittura, ma l'alchimia, alchimista di laboratorio.

" stillando cercava l’archimia dell’oro et non si accorgeva lo stolto, ch’aveva l’archimia nel far le figure ", scriveva il Vasari non senza irritazione e rammarico.

Parmigianino era convinto che sarebbe riuscito a ottenere l'oro dal mercurio, il ché ci autorizza a credere che morì a soli 47 anni per il saturnismo (intossicazione da mercurio).









Negli ultimi anni della sua breve vita appariva sciupato e vecchio, così si ritrae l'anno stesso della sua morte.

E' sempre il Vasari che racconta: "...e perciò aveva preso aria di mezzo stolto, e già la barba et i capelli cresciutigli, aveva più viso d'uomo salvatico, che di persona gentile come egli era."

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