Opera lirica LA BOHEME

La Boheme video dell’opera completa

La Bohéme – opera lirica di G. Puccini

La Bohème di Giacomo Puccini

Il dramma lirico de La Bohéme racconta la vita e le storie d’amore di giovani artisti poveri.

Parigi, in una misera soffitta, quattro giovani artisti conducono “una vita gaia e terribile”: la “bohéme”.

Siamo nel 1830 circa ed i soldi mancano quasi sempre, spesso si digiuna, ma la gioventù e la spensieratezza aiutano a superare molti ostacoli.

Nell’opera si dipanano le storie d’amore fra Marcello e Musetta e fra Rodolfo e Mimi concludendosi con la morte di quest’ultima.

Brani celebri

Quadro I
Che gelida manina, aria di Rodolfo
Sì, mi chiamano Mimì, aria di Mimì
O soave fanciulla, duetto tra Rodolfo e Mimì

Quadro II
Quando men vo, valzer di Musetta

Quadro III
Donde lieta uscì, aria di Mimì

Quadro IV
Vecchia zimarra, aria di Colline
Sono andati? Fingevo di dormire, assolo di Mimì

Trama de La Bohéme di Giacomo Puccini

La Bohème di Giacomo Puccini

La prima dell’Opera “La Boheme” di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, venne messa in scena a Torino il 1 Febbraio 1896.

Il libretto del capolavoro di Giacomo Puccini, che ha smosso il sentimento del pubblico di tutto il mondo, era ispirato a “Vie de bohème”, un bel romanzo di Henry Murger.

Curato in modo quasi ossessivo in tutti i particolari dal compositore, La Bohème è risultata una fra le migliori opere della storia della lirica.


Quadro Primo

La Bohème di Giacomo Puccini

La Scena rappresenta una soffitta con un’ampia finestra dalla quale si vede una distesa di tetti coperti di neve.
La stanza è arredata con pochi poveri mobili, una tavola, un letto, un armadietto, una piccola libreria, quattro sedie, un cavalletto da pittore con una tela sbozzata ed uno sgabello.

A sinistra, un camino spento, due candelieri, libri sparsi, molte carte. Nel mezzo, una porta, un’altra a sinistra.

Rodolfo, il poeta, guarda meditabondo fuori della finestra. E’ la vigilia di Natale, Rodolfo il poeta e Marcello il pittore, infreddoliti e impossibilitati a lavorare per il gelo che ha invaso la soffitta, sono costretti a bruciare nel caminetto il grosso manoscritto di un dramma di Rodolfo.

Rientra Colline il filosofo, desolato perché ha trovato chiuso il Monte dei Pegni; ma Schaunard il musicista, arriva tutto esultante portando del denaro, frutto di una insolita sua prestazione musicale, legna e vettovaglie.

I quattro amici decidono di festeggiare la vigilia di Natale con una cena al Quartiere Latino, quando giunge, inatteso e non gradito, il padrone di casa Benoit a reclamare la pigione dello ultimo trimestre.

La Bohème di Giacomo Puccini

Costretto a bere dai turbolenti inquilini, il vecchio si lascia andare ad imprudenti confidenze sulle sue infedeltà coniugali e viene perciò cacciato con alte grida di riprovazione dagli improvvisati moralisti.

Marcello, Colline e Schaunard escono mentre Rodolfo si attarda per finire un articolo di giornale.

Mentre il poeta sta scrivendo, fa la sua apparizione Mimi, una dolce e bella “grisette” che abita in una soffitta dello stesso casamento. Le si è spenta la candela e chiede aiuto a Rodolfo, ma, appena entrata, si sente male e le cadono di mano il candeliere e la chiave di casa.

Rodolfo, colpito dal pallore e dalla bellezza della fanciulla, l’aiuta a rimettersi, ma, trovata nel buio la chiave, non la restituisce a Mimi.

Gli amici chiamano a gran voce Rodolfo, impazienti di far baldoria e questo convince la ragazza ad unirsi a loro.

Già innamorati, i due giovani si baciano: poi, a braccetto, si avviano giù per la scala.

Quadro Secondo

La Bohème di Giacomo Puccini

E’ sera. Ad un crocicchio del Quartiere Latino che al largo prende forma di piazzetta.

Si intravedono botteghe adorne di lampioncini accesi. Un grande fanale illumina l’ingresso al Caffè Momus, meta dei protagonisti e dove, parecchi borghesi, sono seduti ai tavolini fuori dal Caffè.

La scena è gremita da una gran folla di militari e borghesi che fanno gli ultimi acquisti per il Natale.

Le voci dei venditori che gridano a squarciagola, accolgono i cinque giovani che, in quella gran calca di gente, si sono separati.

Rodolfo e Mimì da una parte camminano lentamente, felici del loro amore, Colline nella bottega di una rammendatrice compra un vecchio cappotto,

Schaunard ad una bottega di ferrivecchi sta comprando una pipa e un corno.

Marcello si lascia spintonare di qua e di là dal capriccio della gente, è triste e pensieroso; la bella Musetta, lo ha abbandonato da qualche tempo per seguire nuovi amori.

Rodolfo compra una cuffietta rosa a Mimi e presenta la ragazza agli amici. Tutti insieme si siedono ad un tavolo del caffè Momus ed ordinano una ricca cena.

La Bohème di Giacomo Puccini

Entra nella piazza Musetta, elegantemente vestita e dietro a lei un vecchio pomposo e ridicolo che è il suo amante attuale.

Musetta si siede al tavolo vicino a quello degli amici e lancia frasi maliziose ed occhiate eloquenti a Marcello che finisce per cedere una volta ancora al suo fascino.

Il ridicolo Alcindoro viene allontanato con un pretesto e Musetta, tutta felice, si unisce alla compagnia.

Passa la banda militare seguita da una gran folla. I sei amici si allontanano unendosi alla baraonda generale.

Quando Alcindoro torna al suo tavolino, non trova più Musetta ma, in compenso trova due conti da pagare e si lascia cadere su una sedia, incredulo.


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Quadro Terzo

La Bohème di Giacomo Puccini

La scena che si apre sulla barriera d’Enfer, nella incerta luce dell’inizio dell’alba è molto suggestiva.

Al di là della barriera, a destra il boulevard esterno d’Enfer, l’imboccatura della via d’Enfer, che mette in pieno Quartiere Latino, sullo sfondo la strada d’Orléans che si perde lontana fra le alte case e la nebbia di febbraio.

A sinistra, al di qua della barriera, il boulevard di Saint-Jacques, un cabaret ed il piccolo largo della barriera.

Il cabaret ha per insegna il quadro di Marcello «Il passaggio del Mar Rosso», ma sotto invece, a larghi caratteri, vi è dipinto «Al porto di Marsiglià».

Ai lati della porta sono affrescati un turco e uno zuavo con una enorme corona d’alloro intorno al fez.

La Bohème di Giacomo Puccini

E’ la fine di febbraio e la neve è dappertutto, sui platani che costeggiano il largo della barriera, sopra la cancellata chiusa, sui sedili di marmo fra platano e platano.

Seduti davanti ad un braciere stanno sonnecchiando i Doganieri, mentre dal cabaret, arrivano grida, cozzi di bicchieri e risate.

Vicino al cabaret, dove lavora, Marcello vive con Musetta, che dà lezioni di canto agli ospiti.
Mentre gli spazzini si recano al lavoro, passano carrettieri e lattaie.

Entra in scena Mimi, pallida e sofferente, racconta a Marcello della sua vita con Rodolfo che è diventata impossibile per le liti e le incomprensioni che li dividono.

La Bohème di Giacomo Puccini

Anche Rodolfo, poco dopo, si sfoga con Marcello: il poeta accusa Mimi di leggerezza e d’infedeltà, ma poi, confessa la vera ragione del suo modo d’agire.

Mimi è gravemente malata e la vita nella fredda ed umida soffitta finirebbe per abbreviarle l’esistenza. E’ necessaria, quindi, una separazione.

Mimi, che è nascosta li vicino, si lascia sfuggire un singhiozzo e Rodolfo la scopre: un appassionato colloquio si intreccia fra i due amanti, che ricordano, con struggente nostalgia, tutte le gioie del periodo trascorso insieme.

Ma anche la vita in coppia di Musetta e Marcello è diventata un inferno e, mentre Mimi e Rodolfo si avviano verso i loro ultimi giorni di felicità, Musetta continua a lanciare atroci insulti contro Marcello, che rientra nel cabaret, furibondo.


Quadro quarto

Il sipario si alza sulla stessa scena del Quadro Primo, nella soffitta dei quattro amici.

Rodolfo e Marcello, da qualche tempo lontani da Mimi e Musetta, ostentano indifferenza e perfetta felicità, ma in realtà pensano e continuamente rimpiangono le amiche perdute.

La Bohème di Giacomo Puccini

Marcello sta ancora dinanzi al suo cavalletto, come Rodolfo sta seduto al suo tavolo. Vorrebbero persuadersi l’un l’altro che lavorano indefessamente, mentre invece non fanno che chiacchierare.

Giungono Colline e Schaunard che portano una magra cena: pane e un’aringa.

Simulando un gaio e ricco festino, i quattro bohemien inscenano una buffa pantomima, ballando e cantando con umoristico brio.

Ma l’animata scena è interrotta dall’arrivo improvviso di Musetta, che accompagna Mimi sofferente e semisvenuta.

La ragazza è gravissima: sentendo prossima la fine, ha voluto rivedere il suo Rodolfo e, per strada, ha incontrato Musetta, che da tempo la cercava.

La Bohème di Giacomo Puccini

Rodolfo adagia Mimi sul letto e gli amici lasciano la soffitta per trovare alcuni generi di conforto per Mimì.

Rimasta sola con Rodolfo, Mimi rievoca i dolci momenti del loro amore e si stringe ancora, con infinita passione, all’unico uomo che ha amato.

Rientrati gli amici, Mimi prende con gioia dalle mani di Musetta un manicotto che crede dono di Rodolfo e si assopisce quietamente.

Musetta prega per la salvezza dell’amica mentre Rodolfo continua ad illudersi finché il contegno degli amici gli rivela che Mimi è morta.

Piangendo, si getta, allora, sul corpo della fanciulla, invocandola disperatamente.

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