Guida di Alessandria città
Come arrivare ad Alessandria
In auto:
Alessandria è situata al centro di un nodo autostradale che vede
intersecarsi la A26 Gravellona Toce - Genova, l’autostrada A21
Torino - Piacenza e l’autostrada A7 Milano - Genova: agevolissimo
risulta quindi il collegamento con tutte le principali località.
In treno:
Alessandria è servita dalla linea ferroviaria Torino – Piacenza –
Bologna collegata al resto d'Italia.
In aereo:
L’aeroporto più vicino ad Alessandria è il Città di
Torino a Caselle (Tel.
011 5676361), Malpensa (Tel. 02 26800613), Linate (Tel. 02
28106306) e il Cristoforo Colombo di Genova.
Alessandria Cenni storici
Alessandria nasce dall’unione dei borghi di Rovereto, Borgoglio, Marengo e Gamondio, che si strinsero nella lotta contro il marchese del Monferrato Guglielmo il Vecchio.
Il nome venne scelto in onore di Alessandro III, il papa che si opponeva strenuamente alle mire egemoniche di Federico Barbarossa, che voleva
occupare tutta la zona.
Alessandria fu riconosciuta Libero Comune dopo aver resistito coraggiosamente negli anni 1174 e 1175 all’assedio imperiale.
Questo status politico fece grande Alessandria che stava sulla maggior via di comunicazione che collegava i Comuni Lombardi al mare.
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Alessandria ancora storia
Nei secoli successivi la città rimase sempre legata alla Lombardia, passando nel 1348 sotto il dominio dei Visconti.
Nel 1707 fu annessa al territorio dei Savoia, che ne svilupparono il potenziale militare, costruendo nel 1726, sull’antico borgo di Borgoglio, la Cittadella.
La vocazione difensiva della città trovò pieno utilizzo nell’Ottocento, in occasione della guerra di Indipendenza contro l’Austria.
Con il Novecento è esplosa la dimensione industriale della zona, favorendo un’eccezionale espansione edilizia e territoriale.
Alessandria - Piazza della Libertà
Piazza della Libertà è il centro della vita cittadina, con i
portici dell’ottocentesco Palazzo municipale e con le volute
barocche del Palazzo della Prefettura, edificato nella prima
metà del Settecento su progetto di Benedetto Alfieri.
Il Palazzo del Municipio, conosciuto come palazzo Rosso per
il colore della sua facciata ornata da un famoso orologio a
tre quadranti, con fondo blu, la volta celeste, le fasi
lunari e, sulla sommità, la campana sormontata da un
galletto segnavento del IX secolo, galletto rubato ai casalesi nel 1215.
Alessandria - i Palazzi del centro
Alessandra, attraverso gli antichi palazzi conserva i suoi ricordi storici.
Su Piazza della Libertà si affaccia un palazzo, costruito sul medievale
Palazzo Comunale, dove per un intero anno fu esposto allo scherno dei
cittadini Guglielmo VII marchese del Monferrato: nella gabbia di ferro
in cui era prigioniero, il marchese morì il 6 febbraio 1292.
Il palazzo Cuttica del XVIII secolo, già residenza dei generali napoleonici Chasseloup e Despinois ospita il Conservatorio, mentre il settecentesco Palazzo Ghilini è adibito a Prefettura ed Uffici dell'Amministrazione Provinciale.
Alessandria - La Cattedrale
Il duomo di Alessandria è stato edificato a partire dal 1810 sul sito dell’antica cattedrale.
La facciata neoclassica è posteriore di qualche anno: il progetto e la realizzazione sono della seconda metà dell’Ottocento, ad opera dell’architetto Edoardo Mella.
La chiesa ospita la statua lignea della Madonna della Salve, patrona della città ed un cospicuo gruppo di dipinti di Gugliemo Caccia detto il
Moncalvo, protagonista della pittura della Controriforma.
A sinistra possiamo ammirare un bel rilievo romanico: secondo la tradizione
rappresenta Gagliaudo, il leggendario alessandrino che liberò la città
dall’assedio di Federico Barbarossa. Il tamburo della cupola è ornato
dalle statue dei Santi patroni dei comuni della gloriosa Lega Lombarda.
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Alessandria Museo del Cappello
Alessandria è la patria del cappello, titolo conquistato grazie alla presenza in città, a
pochi passi dal centro storico, degli stabilimenti Borsalino, produttori di copricapi dal 1857.
Non poteva quindi mancare un museo che raccogliesse al suo interno gli esemplari più famosi, quelli più originali e stravaganti, quelli che senza dubbio hanno contribuito alla formazione di un brano consistente di storia del costume italiani.
Alluvione con immagini reali di ciò
che successe il 6 Novembre 1994 in Piemonte