Biografia e vita di Piero Manzoni (1933-1963)
Piero Manzoni, terminati gli studi classici presso i Gesuiti, si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Brera.
La sua famiglia frequenta
Lucio Fontana, fondatore dello spazialismo,
reso celebre dai suoi buchi e tagli sulla tela.
I suoi primi lavori sono paesaggi e ritratti di stampo tradizionale, dipinti servendosi di colori ad olio, ma nel 1955 Piero Manzoni inizia a produrre dipinti con impronte di oggetti banali (chiodi, forbici, tenaglie ecc.), trattando la superficie della tela come campo di ricezione della realtà.
Partecipa alla "IV Fiera mercato" del 1956 al Castello Sforzesco di Soncino, Cremona, e pubblica il primo manifesto "
Per la scoperta di una zona di immagini".
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Nel 1957 espone, insieme a Ettore Sordini e Angelo Verga, in una
collettiva alla galleria Pater di Milano, pubblica il manifesto "
Per
una pittura organica" ed è cofirmatario del
Manifesto contro lo
stile con il
Gruppo Nucleare, con il quale espone alla mostra "
Movimento
Arte Nucleare" presso la galleria San Fedele di Milano.
Inizia a lavorare sulle tele con gesso e la colla dal titolo "
Ipotesi" e nel 1958 mette a
punto le "tavole di accertamento" e gli
"Achromes" (in
francese: incolore) che si presentano come tele o altre
superfici ricoperte di gesso grezzo, caolino, quadrati di tessuto,
feltro, fibra di cotone, peluche o altri materiali.
Espone alla Galleria Bergamo e tiene una personale alla Galleria Pater
di Milano con
Enrico Baj e Lucio Fontana noto per lo
Spazialismo cui dà
inizio con il noto 'taglio' nella tela che simboleggia il superamento
della bidimensionalità della tela del pittore attraverso l'irruzione
della lama che usa in una 'terza dimensione' possibile e simbolica.
Nel 1959 Piero Manzoni abbandona definitivamente il gruppo dei Nucleari e stringe nuovi legami con Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani, con
il quale fonda la rivista Azimuth, ed entra in contatto con il
Gruppo Zero di Dà¼sseldorf.
Personalmente Piero Manzoni porta avanti la ricerca sugli "Achromes", inizia a creare
oggetti concettuali come le "Linee" e progetta di firmare corpi viventi
come opere d'arte, rilasciando certificati di autenticità (saranno poi
intitolate "Sculture viventi" e, tra le 71 che firmerà fino al 1961,
compariranno anche Umberto Eco, Marcel Broodthaers e Mario Schifano).
Sempre seguendo la stessa pista l'artista produce 45 "corpi d'aria" che non sono altro che banalissimi palloncini riempiti d'aria che
saranno commercializzati come "Fiato d'Artista".
Espone alla galleria Il pozzetto di Albissola alcune "Linee", di varie
lunghezze, alcune aperte, altre chiuse in scatole cilindriche nere con
etichette arancioni e dicitura che riporta lunghezza, mese e anno di creazione, nonché certificati d'autenticità.
Sul finire del 1959 apre, sempre con Castellani, il centro espositivo
Azimuth; che diventerà tra gli spazi di produzione artistica più
significativi nell'ambito delle ricerche anti-informali.
Nel centro espositivo, nel 1960, Piero Manzoni
espone insieme a Klein, Mack e Castellani in una mostra intitolata
La
nuova concezione artistica ed esce il secondo numero della rivista
Azimuth su cui pubblica il testo
Libera dimensione, nel quale teorizza
la concezione di
"spazio totale".
Il 21 luglio 1960 presenta al centro espositivo Azimut una delle sue
performance più famose: la Consumazione dell'arte dinamica del pubblico:
"Siete invitati il 21 luglio alle 19, a visitare e collaborare
direttamente alla consumazione dei lavori di Piero Manzoni".
L'artista firma con l'impronta del pollice alcune uova sode (bollite
all'inizio della mostra) che vengono distribuite al pubblico e mangiate sul posto.
Continua a lavorare agli "Achromes", che realizza servendosi dei
materiali più disparati, e progetta la
Base Magica: un piedistallo
firmato dall'artista che eleva al ruolo di "opera d'arte" ogni persona disposta a salirvi sopra.
Espone con Castellani alla galleria La Tartaruga di Roma dove presenta altri "Achromes" e "sculture viventi" che firma in diretta.
Ogni scultura è corredata da un documento di autenticità e da un francobollo colorato indicante la sua durata (simile al concetto di scadenza merceologica).
Il 24 aprile, in occasione di una serata con Angeli, firma la sua scarpa destra e la dichiara opera d'arte, facendo lo stesso con una scarpa di Schifano.
In maggio inscatola e mette in vendita 90 "Merda d'artista" da 30 gr. al prezzo di altrettanti grammi d'oro ciascuna;
realizza la seconda "Base magica" e la "Base del mondo"; un
parallelepipedo in ferro (90 x 100 cm) installato nel parco della
fabbrica Herning capovolto al suolo per eleggere il mondo ad opera d'arte.
La scatola "Merda d'artista" venne messa in vendita a 700 lire al grammo (come costava l'oro all'epoca), per cui l'intera scatola aveva un valore di 21mila lire. L'ultima scatola in asta da Christie's a Londra poco tempo fa è stata pagata 129mila euro!
Successivamente Manzoni continua a lavorare sugli "Achromes" e, nel 1962, espone con il gruppo Zero allo Stedelijk Museum di Amsterdam.
Muore per infarto nel suo studio di Milano il 6 febbraio 1963.
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