Biografia e vita di Andrea del Castagno (1423 - 1457)
Andrea del Castagno una delle figure
più originali del Quattrocento fiorentino, conosciuto anche come
Andrea di Bartolo, nasce a Castagno
Mugello, un piccolo paese dell'Appennino Toscano e si trasferisce a
Firenze poco più che ventenne dove viene contatto con i maestri
Masaccio,
Donatello,
Piero della Francesca
e di Domenico Veneziano, del quale diventa probabilmente allievo.
Salvo un soggiorno a Venezia, dove realizza nella cappella di San Tarasio della chiesa di San Zaccaria
il suo primo ciclo con
Dio Padre ed i quattro Evangelisti
ed nella Basilica di San Marco un affresco con la Morte della Vergine (1442 - 1443), vive e lavora sempre a Firenze .
Il lavoro veneziano mostra la conoscenza della pittura di
Masaccio, di
Filippo Lippi, di
Donatello e dall'arte nordica soprattutto per l'incisività del disegno.
Anche se non è noto in che bottega si sia formato, dai dipinti
dell'artista fiorentino, si scorge un particolare legame con
Paolo Uccello
per l'interesse alla figura umana, per l'anatomia e per la resa volumetrica dello spazio.
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Il primo lavoro attribuito al pittore è una
Crocefissione e Santi, dipinta in Santa Maria Nuova poco dopo
il suo arrivo a Firenze, ma la maggioranza degli affreschi di Andrea del
Castagno, sono rimasti a lungo sconosciuti, coperti da strati di intonaco fino all'Ottocento
I dipinti che ritraggono i ribelli impiccati dopo la battaglia di Anghiari
(1440), diedero fama di grande ritrattista ad Andrea del Castagno, ma
anche la immeritata fama, diffusa dal Vasari, di uomo crudele.
Il pittore realizzò le sue opere più importanti nel refettorio del
convento delle benedettine di Santa Apollonia dove tra il 1442 ed il
1450 dipinge scene della
Resurrezione,
della
Crocifissione e della
Deposizione, collegate da un fondo
rappresentante un paesaggio, affresca la lunetta del chiostro
rappresentante Cristo nel sepolcro tra due angeli e, nel refettorio il
grande affresco che rappresenta
L'ultima Cena.
La
scena è rappresentata in un interno rivestito di marmi policromi, le
figure sono disposte intorno al tavolo in ordine simmetrico
caratterizzate da un forte stacco di colori e la cura per la prospettiva.
Rientrato a Firenze fornisce i disegni per la vetrata con la Deposizione
a Santa Maria del Fiore e pone mano al Suo capolavoro, la decorazione
del Refettorio del Convento di Sant'Apollonia con Crocifissione,
Deposizione, Resurrezione E la superba Ultima Cena, Piena espressione dello stile individuale di Andrea.
Verso il 1450 Realizza Nella Villa Carducci di Legnaia la serie di
affreschi di Gli uomini illustri, Staccata e oggi conservata agli Uffizi.
Della sua produzione tarda fanno parte le figure del
Salvatore e di
San Giuliano
e il monumento a equestre a
Niccolò di
Tolentino che si trova in Santa Maria del Fiore a Firenze accanto a quello di Giovanni Acuto di
Paolo Uccello.
Tale vicinanza evidenzia le differenze tra le due opere e
sottolinea la maggiore plasticità ed animazione del lavoro di Andrea del Castagno.
L'artista dopo aver lavorato con Domenico Veneziano a Sant'Egidio ad affreschi andati distrutti, muore a Firenze di peste nel 1457.