Biografia e vita di Federico Guida (1969)
Del pittore
Federico Guida, nato a Milano nel 1969, dove vive e lavora, si può dire che dipinge e disegna da sempre,
sembra una specie di ereditarietà trasmessagli dal nonno che dipingeva marine e paesaggi, o da suo padre, grande creativo della pubblicità.
Guida ha frequentato l’Accademia di Brera dove si è innamorato della luce di Caravaggio e le inquadrature di Georges De La Tour. Ha viaggiato in Turchia. Ha lavorato nello studio del pittore Aldo Mondino.
Fin dagli esordi, la pittura di Federico Guida, nasce e si evolve intorno alla figura umana.
Il pittore milanese non cerca modelli per i suoi ritratti, non cerca l'esteticamente bello, ma si impegna a riprendere con pennellate sapienti le persone che gli vivono intorno, il vicino di casa, gli amici, le nipotine: chiunque gli capiti a tiro; lui ferma le loro immagini in
movimento come faceva da fotografo in viaggio attraverso la Turchia.
"Guida è un pittore neoseicentesco contemporaneo", ha scritto un critico e la definizione è azzeccata.
La produzione di questo artista milanese, nota da anni nel mondo dell’arte contemporanea e supportata da un solido bagaglio tecnico, è
caratterizzata da un linguaggio figurativo ricco di connotazioni personali che esprime attraverso la fotografia, i colori a olio, le vernici,
l’acrilico, il gesso e la stoffa.
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Nei suoi lavori, nei quali è sempre riconoscibile una sfumatura che riprende tecnica e effetti tipici della fotografia, affiorano le lezioni di Caravaggio che maneggia i raggi di luce come pennelli, come i pittori del Sei-Settecento nelle forme tondeggianti e nella naturale morbidezza della carne.
I corpi umani fermati sulla tela in mille pose da Guida pongono domande e fanno meditare sul dramma dell'esistenza umana.
Questo tema viene evocato con corpi nudi rannicchiati, a riposo o intrecciati in lotta, forme femminili che, nella più recente produzione, vengono chiamati dall'artista " stone" sassi, macigni che sono forse all'inizio di un sentiero da percorrere.
Federico Guida usa il rosso e il blu per i fondali, gli sguardi in primo piano per il bisogno di raccontare una storia più alta, per la voglia di dare un tocco di realismo al desiderio e alla necessità di pensare l’immensità, l’eternità, al senso delle cose.
Il pittore che in decine e decine di mostre collettive ed esposizioni personali ha voluto raccontare la notte milanese, i manicomi,
relitti giovani e vecchi, in un cammino suo personale, unico, continua a perfezionare lo stile rinnovandosi in nuovi argomenti
tenendo sempre fissi gli occhi del corpo e dell'anima sull'uomo.
Sito ufficiale:
www.federicoguida.com