Nata a: Allegheny City (Pittsburgh, Allegheny County, Pennsylvania, Stati Uniti).
Morta in: Le Mesnil-Théribus (Oise, Picardie, Francia).
Conosciuta anche come: Mary Stevenson Cassatt.
Studentessa di: Charles Chaplin (1825-1891), Thomas Couture (1815-1879),
Jean-Léon Gérà´me (1824-1904), Paul Constant Soyer (1823-1903).
Contemporanea e amica degli Impressionisti, Mary Cassatt si distinse per lo stile complesso e strutturato e per una lucida introspezione pittorica.
Figlia di un ricco uomo d’affari, discendente degli Ugonotti francesi scappati in America a metà del Seicento, Mary Cassatt mostra, sin da giovanissima, la sua predisposizione per il disegno.
Nel 1861, si iscrive ad un corso di pittura, presso la Pennsylvania Academy of Fine Arts di Philadelphia, che la introduce alle basi del disegno e della pittura.
Terminati gli studi, spinta dall’esigenza di esplorare altrove l’universo artistico, si trasferisce a Parigi, fulcro del dibattito artistico europeo.
Qui, nel 1877, Mary incontra il pittore Edgar Degas che la introduce nei circoli culturali e artistici del tempo, dove conosce il gruppo degli Impressionisti, ai quali si unisce.
Mary si rivela, da subito, una collaboratrice decisamente preziosa per il gruppo, fornendo un valido supporto per la promozione delle opere impressioniste negli Stati Uniti.
Grazie alle sue doti imprenditoriali, la pittrice arricchisce il mercato statunitense con opere di
Manet,Monet,
Morisot,
Renoir, Degas e
Pissarro.
Come artista, Mary espone in quattro delle otto grandi mostre organizzate, a Parigi, dagli Impressionisti (1879, 1880, 1881 e 1886), ma rifiuta l’invito offerto per la quinta, nel 1882, per spirito di solidarietà verso l’amico Degas che non partecipa.
Dagli Impressionisti Mary assimila l’interesse per la pittura che riproduce aspetti della vita quotidiana, invece che episodi ispirati al sentimentalismo tardo romantico, all’epoca tanto in voga.
Ma al tema del paesaggio, molto amato dai suoi colleghi, Mary preferisce dedicare i suoi soggetti iconografici al tema materno della cura filiale.
Una scelta tematica dettata dall’esigenza di enfatizzare, insieme al gratificante legame affettivo madre-figlio, l’impegno di quel rapporto privilegiato, la realtà gravosa di un compito che ricade, esclusivamente, sulla donna, naturalmente votata a ricoprire questa occupazione educativa.
Ma i tratti salienti della sua pittura sono la semplicità e la chiarezza nella narrazione, la composizione rigorosa con le figure dalle linee morbide e leggere, la capacità evocativa.
Le sue opere rappresentano una felice sintesi espressiva tra sensibilità, razionalità, acutezza e poesia che dà vita e risalto ad immagini pervase da un fulgido e romantico incanto.
Una pittura di qualità legata alla poetica dell’Impressionismo in un idioma assolutamente personale.
Non troppo tempo dopo il suo trionfo con gli impressionisti, Mary fu costretta a vendere alcuni suoi dipinti per curare la madre e la sorella che si erano ammalate dopo essersi trasferite a Parigi nel 1877.
La sorella morì nel 1882, ma la madre guarì e Mary poté riprendere a dipingere dalla metà del 1880.
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Intanto lo stile di Mary si evolve, cominciando a distanziarsi dall'Impressionismo e dalla relativa esuberanza caratteristica del movimento, approdando ad uno stile più semplice e più diretto.
Dopo la sua ultima mostra con gli impressionisti nel 1886, Mary non si identificò più con alcun movimento o scuola particolare, sperimentando da sola una notevole varietà di tecniche, dimostrando una versatilità presente in pochi dei suoi colleghi contemporanei.
Nel 1891, esibì una serie di stampe colorate altamente originali, compresa la "Donna che si lava" ed il "Coiffure" ispirata dal lavoro dei grandi maestri giapponesi che aveva visionato l'anno prima a Parigi.
Il 1890 fu un periodo di intensa attività e il più creativo per Mary che ha contrassegnato la sua consacrazione come modello per i giovani artisti americani che venivano in Europa a chiedere il suo parere sui loro lavori.
Negli ultimi anni della sua vita, in America, la sua figura riceve consacrazione ufficiale, assurgendo al titolo di artista americana "più eminente".
Nel 1915, il diabete cominciò poco a poco a consumarle la vista e Mary dovette passare gli 11 anni restanti della sua vita nella cecità quasi totale, cosa che la lasciò amareggiata e insoddisfatta della crudeltà del destino che le aveva tolto la sua fonte più grande di piacere.
Morì il 14 giugno 1926, nel suo caro paese, Chateau de Beaufresne in Mesnil-Theribus, Francia.
L'eredità di Mary Cassatt è un mix di coraggio, di indipendenza e di talento che per sempre le garantiranno un posto ai vertici della sua professione.