Luigi Boccherini biografia e composizioni
Luigi Boccherini (Lucca, 19 febbraio 1743-Madrid (Spagna) 28 maggio 1805), fu compositore e violoncellista.
Nato in una famiglia di musicisti, fu il padre che insegnò al giovane Luigi la tecnica del suo strumento, il violoncello;
ben presto rivelò doti prodigiose, tanto che a 14 anni seguì il padre a Vienna, dove entrambi suonarono nell'orchestra
del Teatro Imperiale: è qui che il ragazzo comincia a diventare famoso, applicandosi anche al quartetto ed al quintetto,
la nuova forma musicale che stava affermandosi.
Tornato a Lucca nel 1764 Luigi Boccherini divenne primo violoncello nell'orchestra e qualche anno dopo fondò, con il Manfredi,
il Nardini e il Cambini, il primo quartetto stabile di cui si abbia notizia.
Nel 1767 con l'amico Manfredi si trasferisce a Parigi, dove pubblica la sua prima raccolta di quartetti, molto apprezzata,
soprattutto dai dilettanti che rappresentavano la clientela maggiore dell'epoca.
Boccherini e Manfredi diventano famosi e l'ambasciatore di Spagna a Parigi, loro ammiratore, propone loro di trasferirsi a
Madrid, dove il re Carlo III avrebbe riservato certamente una calorosa accoglienza.
A Madrid i due compositori ottennero il titolo di "Compositori Virtuosi al Servizio di Sua Altezza Reale Don Luigi Infante di
Spagna", ma era un titolo che valeva poco: don Luigi era il fratello del re e non poteva avere aspirazioni al trono
e Luigi Boccherini puntò allora tutto sull'erede dei Borbone, Carlo IV, principe delle Asturie.
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Nonostante l'ostilità del compositore italiano, Gaetano Brunetti, già musicista di corte, Boccherini compone sei sinfonie,
una trentina di quartetti ed una trentina di quintetti, in cui, ai quattro archi classici aggiunse un secondo
violoncello da lui stesso suonato a corte, vivendo gli anni più brillanti e produttivi della sua vita.
Le sinfonie, in particolare, sono tra i suoi lavori più riusciti: solidamente costruite e ricche di una vena melodia tipica italiana,
mai sentimentale, sono tra i primi validi esempi di questo genere che sta trovando, proprio in quegli anni,
la sua valorizzazione.
Nel 1776 Luigi Boccherini segue l'infante don Luigi a Las Arenas, in esilio per uno scandalo di corte. Ma un duplice dramma lo
colpì: muoiono la moglie Clementina Pelicho e anche il suo protettore.
Disoccupato, senza moglie e con cinque figli da sfamare il Boccherini tentò di trovare un nuovo lavoro a Madrid, dove divenne
maestro da camera della marchesa di Benevante-Osuna.
Continuò a comporre quartetti, molti dei quali spedisce al re Federico Guglielmo II di Prussia, dilettante musicista e suo nuovo protettore.
Ma anche qui l'incarico dura poco: il re morì nel 1797 e il tentativo di ottenere aiuti da Federico Guglielmo III, suo successore, fallisce.
L'unica occupazione rimase il marchese di Benevento, appassionato di chitarra, ma le sue condizioni economiche divennero
sempre più precarie. Nel 1799 giunge a Madrid Luciano Bonaparte, per il quale Boccherini scrisse lo Stabat Mater, ma sono i suoi ultimi lavori.
Spazzata via la monarchia spagnola dalle truppe francesi, Luigi Boccherini non trovò più un'occupazione stabile.
Vittima di tempi incerti, trascorse gli ultimi anni nella miseria più nera, colpito anche da una grave malattia circolatoria
e afflitto dalla perdita di tre figlie e della seconda moglie Luigi Boccherini muore il 28 maggio 1805 e dal 1927 le
sue spoglie sono nella chiesa di San Francesco, in Lucca.