Ordinabile da
QUI
Per prima cosa dobbiamo accantonare l'idea che il tempo possa essere misurato: non si può.
Abbiamo creato una convenzione che è assolutamente necessaria perchè la società funzioni......
Siamo anche obbligati a crearci intorno una realtà visibile, altrimenti la razza umana non sarebbe sopravvissuta ai predatori...Abbiamo inventato la memoria...
serve a proteggerci dal pericolo...a trasferire alla prossima generazione tutto ciò che abbiamo appreso.
Ma non è la vita in se. Il tempo non passa: è solo il momento presente. Qui, nel momento in cui sto scrivendo, ci sono il mio primo bacio e il suono del
pianoforte che mia madre suonava mentre giocavo nella mia stanza.
Io sono tutto ciò che sono stato e tutto ciò che sarò. Siccome niente ha un inizio ed una fine, l'eternità è il presente, io sto vivendo tutto ciò che è
passato e tutto ciò che accadrà.
Di questo abbiamo paura: desideriamo, ad esempio, che l'amore permanga in quel momento in cui tutto è in ordine perfetto, ma si tratta di una trappola,
giacché l'amore cambia insieme con il presente.
Io sono sposato da 30 anni con la stessa donna? No. Lei è cambiata, io sono cambiato, il nostro amore è cambiato insieme a noi.
Nulla è cominciato con la nascita e neppure terminerà con la morte.
Forse vi domanderete dove si trovano quelli che se ne sono andati? Mai assolutamente mai perdiamo i nostri cari.
Essi ci accompagneranno perché non sono morti.
Immaginiamo un treno: io non posso vedere cosa c'è nel vagone che sta davanti a me, ma lì c'è gente che viaggia nello stesso tempo e nello stesso spazio in cui
viaggio io, viaggiate voi tutti quanti. Il fatto che non possiamo parlare con loro, sapere cosa sta avvenendo nell'altro vagone, è assolutamente irrilevante:
essi sono là.
Così, quella che chiamiamo vita, è un treno con molti vagoni; a volte ci troviamo in uno, a volte siamo in un altro, altre volte ancora passiamo da uno all'altro,
quando sogniamo, o quando ci lasciamo trasportare dallo straordinario.
E' evidente che tutto questo appartiene al campo del mistero. Ma quante volte abbiamo già provato quella sensazione nota come "dejà vu"?.
Per una frazione di secondo (che cerchiamo di dimenticare rapidamente, giacché non combina con la nostra logica convenzionale) abbiamo la certezza di essere
già passati per quel luogo, quella situazione o quel sentimenti.
Viaggiamo nel tempo tutte le notti. Lo facciamo in maniera incosciente, quando sogniamo - andiamo al nostro passato recente o remoto.
Ci svegliamo pensando di aver vissuto nel sogno delle vere e proprie assurdità: ma non è così.
Siamo stati in un'altra dimensione, in altre vite che stiamo sperimentando simultaneamente, ma dove le cose non accadono esattamente come qui.
Quante volte abbiamo già vissuto? Per la verità, la domanda è un'altra: quante vite stiamo vivendo ora? Tocca a ciascuno di noi rispondere.
Thorwald (18-11-2011)
Che dire... ho iniziato il libro con fare da scettico, ma dopo poche pagine non sono più riuscito a mollarlo. E' un libro crudo, a tratti cattivo, ma è anche una storia da non dimenticare e con i risvolti romantici, commoventi, e nonostante il luogo e il tempo pure moderni. Un capolavoro insomma da non perdere assolutamente.
Voto: 5 / 5
The Geko (15-11-2011)
Che dire il RE è tornato, questo libro è un altro dei capolavori di King, l'idea come molti dei suoi libri non ha niente di così eclatante, ma il modo di scrivere e la descrizione di personaggi, luoghi ed avvenimenti ed in questo caso tempi è impareggiabile. Letteralmente ipnotico.
Voto: 5 / 5
Diego Thriller (14-11-2011)
Inizio con il darvi un avvertimento: è difficile staccarsi dalle pagine di questo libro. Quando lo poserete per dedicarvi ad altro, non vedrete l'ora di tornare a tuffarvi nell'America di fine anni '50-inizio anni '60. Così almeno è successo a me ed ora che l'ho terminato mi spiace abbandonare Jack Epping (alias George Amberson) e la sua storia. La trama non deve ingannare: il tentativo di salvare JFK è solo il pretesto, seppur nobile, per dipingere un magnifico affresco degli Stati Uniti di quel periodo. Un periodo in cui, fra le altre cose, il razzismo è ancora ben radicato e le donne maltrattate dai mariti se la sono "cercata". Non sono un fan di King, o meglio ho letto ed apprezzato solo i suoi libri meno "orrorifici", quindi non so se questo sia il suo romanzo migliore; di sicuro è un capolavoro. Diverte, spaventa, a tratti commuove, invita a riflettere ed il ritmo si fa tanto più incalzante quanto più la data fatidica si avvicina. Il finale farà forse storcere il naso a qualcuno ma io l'ho trovato pura poesia.
Non mi resta che augurarvi una buona lettura e ricordatevi che, in fondo, "la vita è un lancio di monetina".
Altri libri di Stephen King |
22/11/63 |
L'ombra dello
scorpione. I sopravvissuti. Vol. 3 |
Cell |
L'ombra dello
scorpione. Incubi americani |
Le notti di Salem.
Ediz. illustrata |
L'ultimo
cavaliere: il viaggio comincia. La torre nera. Vol. 6 |
Notte buia, niente
stelle |
Blaze |
La caduta di
Gilead. La torre nera. Vol. 4 |
Pet Sematary |
La metà oscura |
olores Claiborne |
The dome |
La battaglia di
Jericho Hill. La torre nera |