San Giorgio e il Drago
I Draghi sono descritti come creature dal corpo di serpente, le zampe di lucertola, le fauci di coccodrillo, gli artigli d'aquila, i denti di
leone e le ali di pipistrello; il corpo è ricoperto di squame protettive e, la maggior parte di loro, è in grado di sputare fuoco e volare per percorsi indefiniti.
Estremamente intelligenti e sorprendentemente longevi, sopravvivono a numerose generazioni di umani.
Si può dire che ogni paese avesse una leggenda che raccontava di un mostro che viveva vicino al paese al quale la comunità sacrificava esseri umani affinché non fosse distrutta e di un guerriero che lo affrontava e lo vinceva, salvando, l'ultima vittima predestinata, la figlia del re.
Viaggiando a ritroso nella memoria collettiva, troviamo le tracce di questa leggenda in Mesopotamia, poi in Egitto, nel mondo greco dove il Drago era temuto anche dagli dei dell'Olimpo, mentre, durante l'era dell'Impero Romano la figura del mostruoso animale scolorì, fin quasi a sparire, per rifarsi viva intorno all'anno Mille in Europa.
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L'epoca d'oro della storia di San Giorgio che, armato di spada e lancia, coperto da una lucente armatura ed a cavallo affronta ed uccide un enorme animale che sputa fuoco, fu certamente il Medioevo e fu raccolta dalla
Legenda aurea con toni favolistici.
Si dice che San Giorgio in nome di Cristo e affinché tutti si convertissero, uccise un terribile drago che era in procinto di mangiare una giovane principessa.
La prova dell'esistenza storica di San Giorgio è legata al culto nato intorno al suo sepolcro a Lidda, in Palestina dove fu decapitato all'inizio del IV secolo, storia portata dai Crociati che tornavano dalla Terra Santa.
La leggenda di San Giorgio e il Drago fu diffusa notevolmente dalla Chiesa che raffigurava il Drago come il peccato e San Giorgio come la Grazia divina, la Fede o qualche altra forza benefica. Nelle antiche raffigurazioni ha l'attributo della palma del martirio.
Nel 1348 il re Edoardo III nominò San Giorgio protettore dell'Inghilterra, ormai diventato l'assassino dei draghi per antonomasia dipinto da tutti i pittori nel gesto di trafiggere il drago.
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